Quesito 044/2018

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Domanda

Quesito per un'azienda che avrebbe la necessità di operare in spazi confinati:
a) uno è un lungo corridoio ad L (lungo 30 metri + 90 metri) sarà alto 2,5m e largo 3m, sotterraneo dal quale si accede comodamente da una scala, ma non ci sono porte e non ci sono finestre verso l'esterno; all'interno del corridoio è presente un impianto (le tubazioni che servono da insufflare aria all'interno dei magazzini). La necessità di accesso in questo spazio avviene nel caso in cui si inceppi una parte dell'impianto e l'operatore dovrebbe verificare per quale motivo il bocchettone non si apre. In questi spazi ci si cammina in piedi, ma non c'è un grosso spazio di manovra.
b) l'altro è un altro corridoio più o meno a L (lungo 65 metri) che ha le stesse funzioni del primo, ma l'entrata è una botola quadrata 60cmx60cm, dalla quale si accede ad un primo vano, poi da lì si ha accesso ad un corridoio sotterraneo con presenti sempre impianti per insufflare aria nei magazzini.

L'operaio in passato è sempre entrato in questi spazi senza sapere fossero confinati, da quando ho preso in mano l'azienda ho spiegato loro i pericoli e hanno il divieto di accesso.

L'azienda vorrebbe poter accedere agli spazi, effettuando corsi, ma visto il DPR 177 del 14/09/2011, la cosa risulta impossibile.

L'azienda ha due operai, (il datore di lavoro ha 90 anni e raramente è presente), l'impiegata non svolge nessuna attività nei magazzini.
Se devono essere presenti almeno tre lavoratori formati, certo non posso contare il datore di lavoro di 90 anni, quindi devo per forza far intervenire una terza azienda?
Come può un'azienda iniziare ad andare in spazi confinati se deve dimostrare l'esperienza di personale esperto per almeno il 30% della forza lavoro?
E se anche facessi fare il corso ad entrambi i lavoratori mi mancherebbe il terzo??

L'unica soluzione è quindi appaltare il lavoro in spazi confinati ad una azienda con tutti i requisiti o assumere un terzo lavoratore con esperienza triennale nell'ambito degli spazi confinati?

Risposta

In merito ai dubbi sollevati nel quesito e alle informazioni sulle caratteristiche del luogo di lavoro, dal confronto con i testi di legge (D.P.R. 177/11 e D. Lgs. 81/08) non si rilevano gli elementi per confermare che si tratti di ambiente confinato in quanto non sussistono le condizioni di cui all'art. 66 D. Lgs. 81/08 ovvero rilascio di gas deleteri e dimensioni d'apertura per il recupero di un lavoratore infortunato non adeguate (la botola di dimensioni 60x60 cm risponde alle caratteristiche di un passo d'uomo regolamentare).
Pertanto, si ritiene che per lo svolgimento dell'attività di verifica/manutenzione impianti, possano essere impiegati i lavoratori dipendenti dell'azienda in possesso di formazione generale e specifica ai sensi del D. Lgs. 81/08 e dell'Accordo Stato Regioni del 21/12/2011.

(Dicembre 2018)