Primo trimestre 2017: avvio d'anno incerto per il commercio al dettaglio

La maggioranza delle imprese modenesi segnala una diminuzione delle vendite

Dall'indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna su un campione di imprese regionali che operano nel commercio al dettaglio, emergono alcune difficoltà nel primo trimestre del 2017: la maggioranza delle imprese modenesi infatti dichiara una diminuzione delle vendite rispetto al quarto trimestre 2016 (52%), il 27% dichiara stabilità, mentre solamente il 20% riferisce un incremento delle vendite. A livello regionale i risultati sono analoghi.

Stesso andamento per la variazione tendenziale, cioè rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno: a Modena il 58% dichiara una diminuzione, il 23% stabilità e il 19% un aumento delle vendite, mentre la variazione complessiva del fatturato è pari a -1,8%. Nonostante ciò le scorte rimangono stabili (92%). Il dato relativo alle vendite è migliore per la regione Emilia-Romagna, ma rimane comunque negativo (-0,9%).

Inoltre in regione calano nella stessa misura sia il commercio alimentare che quello non alimentare (-1,2%), mentre sono in crescita le vendite negli ipermercati (+0,5%). All'interno del commercio non alimentare l'andamento peggiore è per l'abbigliamento ed accessori (-2,5%), mentre vanno meglio i prodotti per la casa (-0,6%) e gli "altri prodotti non alimentari" (-0,8%).

Sempre a livello regionale, anche in questo trimestre regge solamente la grande distribuzione per variazione di vendite (+0,1%), mentre perdono fatturato sia la media distribuzione (-0,2%) ma ancor di più la piccola distribuzione (-2,0%).

Tornando alle imprese modenesi, vanno leggermente meglio le previsioni per il prossimo trimestre, dove il 40% delle imprese ipotizza un calo delle vendite, il 44% stabilità e solamente il 15% un incremento. Nonostante ciò si prevede rimarranno stabili per il 60% gli ordinativi ai fornitori, mentre il 23% prevede un aumento.

Ampliando l'arco temporale delle previsioni i commercianti si mostrano più ottimisti: risulta infatti che il 60% delle imprese dichiara uno sviluppo positivo della propria attività nel prossimo anno, il 38% stabile e solamente l'1% in diminuzione o in ritiro dal mercato.