Più sicurezza per favorire lo sviluppo
L'incontro, organizzato dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con la stessa Fondazione Biagi e l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha voluto approfondire una tematica più che mai attuale con l'intervento di eminenti esperti a livello nazionale ed internazionale.
Dopo i saluti introduttivi della direttrice della Fondazione Marco Biagi, Paola Reggiani Gelmini, del Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia, Aldo Tomasi e dell'assessore alle Politiche Patrimoniali del Comune di Modena, Fabio Poggi, è intervenuto il Presidente della Camera di Commercio, Maurizio Torreggiani, il quale ha sottolineato l'attenzione dell'Ente allo sviluppo tecnologico e la volontà dello stesso di porsi a fianco delle imprese e dei cittadini nel sostenerlo, precisando altresì che "se crediamo che l'ICT sia indispensabile alle nostre imprese per crescere in un contesto globale, dobbiamo contestualmente garantire alle stesse la necessaria affidabilità e sicurezza degli strumenti informatici".
Massimo Sideri, del Corriere della Sera, ha animato un primo interessante confronto tra i rappresentanti delle imprese; in tale contesto si è in particolare tracciata l'esperienza di due importanti realtà locali quali il Gruppo Cremonini e la Ferrari, le quali hanno direttamente affrontato - e combattuto – "attacchi" alla sicurezza dei loro sistemi informatici interni, evi-denziando la difficoltà di conciliare la necessità di proteggere le informazioni con l'esigenza di metterle a disposizione di coloro che debbono usufruirne per il proprio lavoro quotidiano. Dette esperienze hanno mostrato come si tratti di minacce non sempre e non solo correlate a condotte di soggetti esterni all'azienda, ma anche di individui che operano per l'organizzazione medesima.
Negli interventi successivi di multinazionali quali Microsoft Italia, Unicredit Group, IBM Italia e Symantec Italia, sono state proposte le riflessioni di chi da anni affronta il problema "security" quale priorità strategica anche nella prospettiva dei rapporti con la clientela.
E' stata poi introdotta una seconda sessione dedicata agli aspetti istituzionali e giuridici, ses-sione coordinata da Giorgio Ubertis.
In tale sede si sono, tra gli altri, illustrati gli aspetti legati alla responsabilità amministrativa degli Enti nonché alla necessità di una sempre maggiore diffusione della cultura informatica a vari livelli.
In particolare Marilù Capparelli di Google Italia ha rilevato come la sicurezza informatica si associ alla conoscenza, alla prevenzione e all'informazione.
Michele Colajanni dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha inoltre evidenziato l'importanza di supportare il processo di informatizzazione del sistema economico-imprenditoriale.
Ha concluso Antonio Apruzzese, della Polizia Postale, sottolineando la necessità di approc-ciarsi in modo olistico al mondo dell'informatica, che ormai permea ogni attività umana e dunque interessa anche quelle criminali. A detta dell'interessato i furti riguardano oggi intere banche dati, che hanno un valore enorme, sia per l'azienda che li custodisce e gestisce, sia ovviamente per chi li sottrae. I costi sostenuti dalle imprese per la protezione dei propri dati devono pertanto essere visti non più solo come semplici oneri ma come investimenti per un futuro più sicuro.