Da Italian Way a Italian Why?
La transizione verso nuovi modelli turistici è stata accelerata dalla pandemia e dal conflitto in Europa. Oggi il 50% dei turisti in Italia appartiene alle generazioni Y e Z, nati dopo il 1981 e nativi digitali, il 94% è attento alle opzioni di viaggio sostenibili e il 40% sceglie di esplorare destinazioni poco conosciute, assetato di riscoperta e senso di appartenenza. E' un turismo "nuovo" e in rapida evoluzione, che fa i conti con le conseguenze di una pandemia non ancora del tutto superata e con i timori internazionali per lo sviluppo del conflitto in Ucraina.
"Azioni di valorizzazione e promozione del settore turistico dei territori e delle produzioni di qualità" è il titolo del progetto presentato a Roma il 29 marzo 2022, finanziato dal Ministero del Turismo e realizzato in collaborazione con Unioncamere e Isnart, con l'obiettivo di promuovere l'offerta turista nazionale valorizzandone territori, prodotti e comunità in risposta alle nuove tipologie di domanda turistica.
Il progetto ha permesso di individuare i cambi di paradigma necessari a sviluppare nuovi approcci alla valorizzazione e alla programmazione turistica per rispondere a modificazioni profonde intervenute nelle motivazioni di acquisto, passando da una narrazione basata sull'Italian Way a una narrazione costruita sull'Italian Why?
Nella sua stesura sono stati analizzati i dati raccolti dall'Osservatorio sull'Economia del Turismo delle Camere di Commercio - Unioncamere / Isnart sull'evoluzione di offerta e domanda, insieme a 3 esempi di co-progettazione di cammini turistici e a 3 casi di comunicazione innovativa delle destinazioni.
"Dall'analisi e dallo studio dei nostri territori emergono i tanti giacimenti storico, culturali e naturalistici e tutte quelle destinazioni turistiche che molti italiani hanno riscoperto in questi ultimi due anni" sottolinea il vice presidente di Unioncamere, Giorgio Mencaroni. "Le Camere di commercio ne hanno identificate circa 200, realizzando una prima mappa territoriale su cui avviare le prime progettualità. Le destinazioni turistiche sono, infatti, ambiti territoriali identitari e spesso di piccole dimensioni che permettono di realizzare interventi con maggiore precisione. Il lavoro svolto fino ad oggi è un passo avanti decisivo, che deve rappresentare la base per sviluppare progettualità innovative anche su altri territori".
"Dopo un 2020 ‘anno zero per il turismo', nel 2021 è cominciato un recupero ma oggi la guerra così vicina pone più di un dubbio sulla possibilità di tornare ai livelli pre-pandemia" ha dichiarato il presidente di Isnart Roberto Di Vincenzo. "Il turismo sta cambiando perché cambia la domanda dei turisti. Se prima le scelte partivano dal ‘cosa' (cosa voglio fare, cosa voglio vedere), oggi il trend è dominato dal 'perché' (perché voglio viaggiare? quale motivazione mi spinge?), un cambiamento profondo legato a necessità di auto-realizzazione e auto-determinazione. Occorre quindi superare il classico Italian Way of Tourism verso un più attuale Italian Why?, per far scegliere l'Italia come meta turistica, comprendendo e intercettando numerosi nuovi fenomeni tra i quali quelli dello slow tourism e della staycation."