Boom di domande sul Fondo Sicurezza 2010
Le risorse messe in campo nel 2010 dagli enti sono importanti. Infatti, nonostante i tagli ai bilanci, sono stati confermati gli impegni degli anni scorsi: € 150.000 dalla Camera di Commercio, € 25.000 dal Comune di Modena e oltre € 50.000 dalla Provincia, a conferma della centralità del tema sicurezza nelle politiche locali.
Il bando si è chiuso il 31 luglio scorso e la Commissione esaminatrice ha valutato le domande ricevute il 26 agosto; nel 2010 su 301 domande presentate, ci sono state 250 ammissioni e 51 esclusioni; nel 2009 su 257 domande presentate, le ammissioni sono state 226 e le esclusioni 31.
Anche se i dati per ora possono essere confrontati solo in termini di concessioni, cioè di domande ammesse e non di impianti effettivamente finanziati, ci sono elementi più che sufficienti per una rapida analisi: la richiesta di sicurezza da parte delle imprese modenesi è in crescita e il Fondo Sicurezza viene ormai percepito come uno strumento di intervento locale che funziona, con tempi e modalità certe.
Il confronto tra dati consuntivi relativi agli impianti finanziati negli anni scorsi parla di un trend comunque costante: 175 sistemi di sicurezza finanziati rispettivamente nel 2007 e 2008 e 181 nel 2009.
Il Fondo sicurezza è rivolto alle piccole imprese fino a 50 addetti che esercitano attività economiche aperte al pubblico, in posto fisso, con consistente flusso di valori e moneta, appartenenti per lo più al settore del commercio.
L'intervento nel 2010 finanzia i sistemi di videoallarme antirapina conformi ai requisiti previsti dal Protocollo d'intesa del 14/07/2009 collegati in video alle Forze dell'Ordine o ad Istituti di Vigilanza con un contributo massimo di 2.000 € nei comuni aderenti e i sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi di videoallarme antirapina non conformi al Protocollo d'intesa, i sistemi antintrusione con allarme acustico, i nebbiogeni e i sistemi passivi con un contributo massimo di 1.250 €, sempre nei comuni aderenti. Nel caso di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo è più basso ed arriva ad un massimo di 1.600 € per la prima tipologia di impianti e di 1.000 € per le altre tipologie.
Delle 250 domande ammesse, 28 sono rappresentate da nuovi impianti antirapina conformi al protocollo d'intesa firmato a livello ministeriale, 17 da sistemi passivi e la differenza, pari a 205, oltre l'80% del totale, dalla categoria che comprende sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, antirapina non conformi, antifurti e nebbiogeni.
Nonostante lo sforzo compiuto, le risorse non sono sufficienti a coprire tutte le richieste, per cui si potranno finanziare le ultime domande pervenute, ammesse con riserva, solo se le imprese regolarmente ammesse non realizzeranno l'impianto.