La voglia di ricominciare
Il sistema camerale emiliano-romagnolo in prima linea per sostenere la volontà degli imprenditori di rimettere in moto l'economia nelle aree devastate dal sisma. L'operazione ripartenza si basa su due tipologie di interventi con il coinvolgimento dei consorzi fidi: rinegoziazione e stipula di nuovi finanziamenti garantiti; finanziamenti per interventi di prima necessità.
Al via l'operazione "ripartenza immediata delle attività economiche".
E' a questo slogan che si riconducono le linee di intervento comuni a sostegno delle imprese colpite dal terremoto concordate tra le Camere di commercio di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, assieme all'Unioncamere Emilia-Romagna.
Le iniziative per la ricostruzione, a valere sui fondi gestiti dalle quattro Camere di commercio delle aree colpite dagli eventi sismici sulla base degli interventi di solidarietà decisi dall'Unioncamere nazionale, saranno in questa fase prioritariamente destinati a coprire il reperimento delle risorse finanziarie per le esigenze immediate (fino a 24 mesi) di ripartenza delle imprese colpite dal terremoto.
Muovendosi nella direzione della complementarietà e dell'integrazione, il sistema camerale ha deciso di privilegiare gli interventi per la ripartenza immediata delle attività. Il pacchetto di misure delle CCIAA risulta in sostanza articolato in due tipologie di destinazione dei finanziamenti, che vedranno protagonisti i consorzi fidi attivi nei territori colpiti, a cominciare dalle quattro strutture operanti come intermediari finanziari vigilati con le quali dal dicembre 2011 è stato avviato un Tavolo di coordinamento presso l'Unioncamere Emilia-Romagna.
La prima tipologia consente alle imprese colpite dal sisma l'ulteriore sospensione o l'allungamento dei finanziamenti in essere in base alle modalità, condizioni e tempistiche del prestito originario, nonostante il peggioramento intervenuto nella congiuntura economica. Le imprese potranno in sostanza prolungare, senza costi aggiuntivi, la durata dei finanziamenti in essere assistiti da garanzia dei confidi, attraverso la stipula di nuovi con le stesse caratteristiche, ma con durata fino a 7 o 10 anni, mantenendo le condizioni di costo applicate all'operazione originaria.
Con la seconda tipologia vengono assicurati finanziamenti a 24 mesi per coprire le esigenze di prima necessità per riavviare l'attività delle imprese, inclusi gli interventi sul magazzino e quelli immediati di messa in sicurezza delle strutture, ai fini dell'acquisizione della certificazione provvisoria di agibilità sismica.
Nell'orientare le azioni, il sistema camerale dell'Emilia-Romagna ha adottato un criterio di complementarietà e integrazione rispetto alle direttrici del Protocollo promosso dalla Regione e sottoscritto il 14 giugno. Il Protocollo, siglato anche dal sistema camerale, prevede l'impegno comune tra Regione, banche, consorzi fidi per garantire linee di finanziamento a medio lungo termine (di durata compresa fra i 5 e 15 anni) finalizzate a consentire, a tassi contenuti, interventi strutturali di ricostruzione per le attività produttive e per la piena funzionalità degli immobili e delle attrezzature delle imprese, in attuazione di quanto previsto dal d.l. 74/2012 sull'emergenza terremoto. Il Protocollo si basa sull'utilizzo di fondi della Banca Europea Investimenti (BEI), Cassa Depositi e Prestiti e ISMEA (per l'agricoltura) e tende a evitare la sovrapposizione degli interventi a favore delle imprese colpite dal sisma. Relativamente ai fondi camerali, è stata sottolineata la ricerca di "possibili sinergie da concretizzare attraverso le risorse messe a disposizione autonomamente dal sistema camerale".
"Il sisma che ha danneggiato così gravemente la nostra regione e che ha colpito circa un terzo delle imprese modenesi - ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio di Modena Maurizio Torreggiani - esige una risposta concreta a coordinata, mediante la quale aiutare le nostre imprese a ricominciare e a riprendere al più presto le loro attività. Mi auguro che attraverso questa operazione il nostro sistema produttivo possa trovare gli strumenti più opportuni per tornare nei tempi più brevi possibile alla normalità."