La sicurezza informatica: il punto alla Camera di Commercio
Per la seconda volta Modena ha ospitato un convegno di rilevanza nazionale sul tema della sicurezza informatica. Un evento che anche in questa occasione ha riscosso l'interesse di addetti ai lavori, istituzioni e imprese, che stamani hanno affollato la Sala Panini della Camera di Commercio di Modena, alla presenza del Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri.
Un interesse tutt'altro che casuale, quello dell'ente camerale, per la sicurezza informatica. "L'iniziativa di oggi - ha illustrato in sede di presentazione Maurizio Torreggiani, Presidente della Camera di Commercio modenese - vuole sviluppare, in continuità con il convegno del 2011, il tema della privacy informatica, argomento di estrema attualità in un contesto che vede una diffusione sempre più dirompente delle tecnologie digitali, come testimonia anche l'esperienza camerale".
"Peraltro - ha sottolineato Torreggiani - il convegno rientra a pieno titolo nel progetto che prevede la realizzazione di un polo dell'ICT a Cittanova 2000, nell'ambito di un piano condiviso con istituzioni e comunità economica che ha l'obiettivo di fare del nostro territorio un punto di riferimento in questo ambito".
Il presidente della Camera di Commercio ha poi evidenziato come l'attenzione per queste tematiche ha ricadute positive che vanno al di là di quelle settoriali, ma che influenzano tutto il tessuto economico modenese. "Le nostre imprese non sfuggono certo alla delicata fase congiunturale, la cui gravità è acuita dalle conseguenze del sisma di maggio. Insieme alla tenacia degli imprenditori faremo di tutto per superare questo momento. Il convegno di oggi mira appunto a creare spunti ed opportunità per le nostre imprese".
Un'attenzione, quella alla sicurezza informatica, ritenuta quanto mai opportuna anche dal sindaco Giorgio Pighi, che nel suo saluto ha evidenziato l'attualità di una discussione che, soprattutto in ambito pubblico, mette in contrapposizione il principio di riservatezza con quello della trasparenza.
Il Ministro Anna Maria Cancellieri ha invece avuto parole di sostegno importanti per la nostra comunità. "E' sempre un piacere tornare in Emilia - ha detto il Ministro - soprattutto in un territorio che, all'indomani del terremoto, ha stupito per la sua reazione. Qui gli imprenditori hanno ricacciato indietro le lacrime ed hanno ricominciato a lavorare".
"Si è trattato - ha proseguito Cancellieri – dell'ennesima dimostrazione di grandezza di una comunità che ha, oggi come in passato, la capacità di guardare avanti, come dimostra l'organizzazione di questo convegno. La capacità di creare cose incredibili dalle cose semplici. In fondo questo è la tecnologia, che condiziona le nostra attività forse addirittura più di quanto ci rendiamo conto. Queste enormi potenzialità ci espongono però a rischi altrettanto grandi. Credo che questa iniziativa possa rappresentare un passo verso la soluzione di alcuni di questi problemi".
All'intervento del ministro ha fatto seguito un primo dibattito con Giulio Ubertis, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Antonio Apruzzese, della Polizia Postale e delle Comunicazioni, più volte elogiata dai relatori, Marilù Capparelli di Google e Giuseppe Corasaniti, della Procura generale della Repubblica, che hanno evidenziato come le nuove tecnologie abbiano abbattuto i confini, a cominciare da quelli tra l'identità fisica e quella digitale, mettendo in evidenza gli aspetti giuridici della tutela dei dati digitali.
Di carattere decisamente più tecnico il secondo dibattito, che ha visto la partecipazione di Antonio Forzieri (Symantec Italia), Francesco Signore (IBM), Paolo Campobasso (Finmeccanica), Alessandro Corona (Policlinico Umberto I di Roma), Alberto Masini (Microsoft Italia), Michele Colajanni (Università di Modena e Reggio Emilia).
Un confronto che si è basato anche su dati ed immagini. Quelli forniti da Signore, che ha stimato in 15 miliardi al giorno gli eventi informatici analizzati da Imb in materia di sicurezza, o le immagini degli aerei da guerra europei, giapponesi e statunitensi e dei loro presunti "cloni" cinesi, una delle testimonianze più eclatanti di ciò che significa sicurezza dei dati.
Addirittura Campobasso ha raccontato di come può essere relativamente facile entrare all'interno dei sistemi informatici di una banca, "che si accorge se prendi un euro, ma non se copi i loro dati. Ed oggi un conto corrente fotografa la vita del suo possessore, racconta gusti e consuetudini". Se ciò non bastasse, i mobile device, il cloud computing sono lì a complicare questo lavoro tutt'altro che semplice. "Perché - come ha rilevato Corona - più stringi le maglie della sicurezza, tanto maggiore diventa la rigidità dei processi". E per un'azienda poter lavorare è semplicemente vitale.
"Attenzione a non considerare la sicurezza informatica solo come una protezione dei dati - ha ammonito Colajanni - perché in realtà serve soprattutto a tutelare il business. Le soluzioni? Viaggiano sulle spalle dei ragazzi che si formano nelle università e che concretizzano i loro saperi nelle imprese, piccole e grandi, tutti parimenti esposte ai cyber rischi, anche se ovviamente sono le seconde a suscitare clamore quando vengono violate".
I lavori del convegno sono stati chiusi dall'Assessore regionale Alfredo Peri.
Il Ministro Cancellieri e il Presidente Torreggiani
Il Ministro Cancellieri al tavolo relatori