Export modenese: l'espansione rallenta nel secondo trimestre 2011
Continua, anche se con un certo rallentamento, la crescita tendenziale delle vendite dei prodotti realizzati dalle imprese modenesi verso i mercati esteri. E' questo il panorama delineato dai dati elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio, che nei primi sei mesi dell'anno ha registrato una crescita delle vendite estere del 11,6% rispetto allo stesso periodo del 2010. Si tratta della media tra il +15,1% del primo trimestre dell'anno e il +8,5% registrato tra aprile e giugno, variazioni che continuano a mantenersi inferiori agli incrementi della media regionale (+17%). In ogni caso, con esportazioni che valgono 5.038 milioni di euro, Modena rappresenta il 21,2% dell'export regionale (appena dietro a Bologna) ed il 2,7% di quello nazionale.
Concentrando l'analisi sulla produzione manifatturiera modenese, quest'ultima annota un +13,3% nel semestre gennaio-giugno 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. Per quanto riguarda i principali settori, nel secondo trimestre dell'anno prosegue la ripresa delle vendite estere del settore meccanico (nel semestre si annota un +21%). Buona anche la variazione tendenziale dell'industria alimentare, +12,5% nel secondo trimestre, e del tessile abbigliamento (+17,3% sempre nel secondo trimestre). In flessione, invece, le vendite estere della divisione comprendente la ceramica che, dopo un +8,5% nel primo trimestre, nel secondo registra un –1,5%.
Il principale mercato di riferimento rimane quello rappresentato dai Paesi dell'Unione Europea a 27, malgrado un rallentamento nel secondo trimestre dell'anno. Infatti, se il semestre, a livello tendenziale, segna un +8,7%, la variazione dei trimestri passa dal +12,1% di gennaio-marzo al +5,6% maturato tra aprile e giugno. Migliore l'andamento dell'export nei Paesi europei extra-Ue: +27% nel secondo trimestre grazie al proseguimento positivo delle vendite verso la Turchia e al buon andamento, sebbene in frenata, di quelle verso la Russia. Rallenta, invece, il flusso di merci verso gli Stati Uniti (+7,2% tra marzo e giugno), ed è negativa pure la variazione tendenziale vero i Paesi Opec, mentre per i Paesi Asiatici si rilevano andamenti positivi, seppure - anche in questo caso - in rallentamento. L'eccezione è costituita dai Paesi NIEs (Singapore, Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong), verso i quali il buon andamento delle vendite, riscontrato già nel primo trimestre, viene ulteriormente incrementato nel secondo.
Nei paesi comunitari l'aumento delle vendite è dovuto in primo luogo alle buone performance dei principali comparti della meccanica. Macchinari ed apparecchi registrano variazioni a due cifre rispetto ai più rilevanti partner europei, mentre le vendite dei mezzi di trasporto vedono una particolare ripresa nel Regno Unito (+35,2% nel semestre). I metalli di base e prodotti in metallo segnano andamenti molto diversificati: +33,9% per quanto riguarda la Germania (che nel semestre detiene una quota del comparto di oltre il 13%), mentre la Francia, con una quota analoga a quella della Germania, annota un più contenuto +5,9%; boom per le esportazioni del settore verso il Regno Unito (+43%), che consolida una quota del 6%. Per quanto riguarda l'industria alimentare, da segnalare il +17,1% marcato sul mercato francese, mentre la Germania si ferma ad un +3,3%. Buone performance per il tessile-abbigliamento verso Germania, Regno Unito e Spagna.
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