Piastrelle di ceramica: vendite a 401 milioni di metri quadrati nel 2015
Il 2015 registra una ripresa nelle vendite complessive (+1,4%), grazie alla auspicata fine della caduta della domanda sul mercato italiano (-0,3%) e ad una espansione, seppur su valori più limitati rispetto al 2014, delle esportazioni (+1,8%) e della produzione (+3%). Le previsioni parlano di tassi di vendita complessivi in crescita particolarmente per il contributo dell'export, su cui però pesano le tensioni internazionali, e di un mercato italiano stabile. Positivi i livelli di capitalizzazione delle aziende, in grado di supportare gli investimenti, e la riduzione delle scorte di prodotto finito. Sono queste le principali evidenze presentate durante il convegno di fine anno di Confindustria Ceramica, che ha visto l'illustrazione degli studi messi a punto da Confindustria Ceramica in collaborazione con Prometeia e Banca Popolare dell'Emilia Romagna, e a cui ha partecipato anche il professor Marco Fortis dell'Università Cattolica di Milano, il Direttore Generale di BPER Fabrizio Togni, il Presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli.
Positive indicazioni emergono dall'esame dei bilanci 2014 delle aziende ceramiche considerate nel loro insieme. Il campione analizzato da BPER mostra un EBITDA di settore pari all'11,1% una redditività da gestione caratteristica positiva ed in grado di generare un apprezzabile flusso di cassa. L'incidenza del circolante sul fatturato 2014 si riduce di tre punti percentuali al 38,7%, grazie a percorsi di efficientemente sul stock di magazzino e alla selezione dei crediti commerciali. Tale aspetto ha determinato un miglioramento nei livelli di capitalizzazione del settore, ora prossimi all'80% del capitale investito, superiore ai livelli pre crisi, quando erano più consistenti il magazzino prodotti finiti ed il ricorso al credito.