Macchine per il packaging: il fatturato 2015 sfiora i 6,2 miliardi

Il giro d'affari di settore appare in lieve flessione rispetto al 2014, secondo l'osservatorio di UCIMA, l'Associazione nazionale di categoria

Un universo di 588 aziende che occupano 28 mila addetti, generando un fatturato di 6.197 milioni di Euro, realizzato per l'80,7% sui mercati internazionali (5.003 milioni di Euro) e per il 19,3% (1.194 milioni di Euro) su quello nazionale. È questa l'istantanea che emerge dalla quarta Indagine Statistica Nazionale del settore dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l'imballaggio realizzata dal Centro Studi di Ucima, l'Associazione nazionale di categoria, che ha sede a Baggiovara di Modena.

Anche nel 2015, il settore, che si mantiene sui livelli di fatturato dell'anno precedente, si conferma tra i più dinamici del made in Italy, e il più importante dei beni strumentali per volumi di fatturato totale e, soprattutto, per contributo all'export totale.

Nei dodici mesi del 2015, le vendite sui mercati internazionali hanno fatto registrare un lieve calo nei volumi (-0,9%), imputabile principalmente ai rallentamenti registrati in alcuni importanti mercati quali Brasile, Cina e Russia. I buoni andamenti negli altri mercati sono però riusciti a mitigare il risultato che resta sopra i 5 miliardi di Euro.

Le vendite sul mercato italiano continuano a mostrare un trend positivo. Nei dodici mesi del 2015, sono state pari a 1.194 milioni di Euro, in crescita dell'1,9% sul 2014.

Complessivamente, sono le vendite al settore del beverage che fanno registrate i volumi maggiori e pari a 1.801 milioni di Euro, scalzando quelle al settore food che si posizionano al secondo posto con volumi pari a 1.768 milioni di Euro. Al terzo posto si posiziona l'aggregato degli “altri settori” con 1.069 milioni di Euro.

Seguono il settore farmaceutico (1.047 milioni di Euro), quello cosmetico (300 milioni di Euro) e il Chemicals & Home Care (210 milioni di Euro).

L'analisi del comparto per classe di fatturato evidenzia una netta preponderanza di aziende di piccole dimensioni. Quelle con fatturati fino a 5 milioni di Euro costituiscono il 66% del totale, ma contribuiscono soltanto per il 9,9% al totale del fatturato di settore. Sono invece solamente il 7,8% le aziende con fatturati superiori a 25 milioni di Euro, pur generando la quota più significativa (65,7%) del volume d'affari complessivo.

La maggior parte delle aziende è localizzata in Emilia Romagna (36,2%) dove viene prodotto il 62,8% del fatturato totale.

Seguono Lombardia (28,1% delle aziende e 16,8% del fatturato), Veneto (12,6% delle aziende e 9,7% del fatturato) e Piemonte (10,5% delle aziende e 5,6% del fatturato).

Le previsioni 2016 sono ottimistiche grazie alla crescita della raccolta ordini nei primi quattro mesi dell'anno. Nei primi tre mesi del 2016 è proseguita tuttavia la frenata di alcuni importanti mercati di sbocco solo in parte compensata da buone performance in altri Paesi, determinando un calo del 10% nell'export.