Distretti industriali dell'Emilia-Romagna: luci e ombre nel 1° trimestre 2018
Secondo quanto emerge dal Monitor dei distretti industriali dell'Emilia-Romagna, curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, il 2018 si apre con un calo del -1,7% per l'export distrettuale, in controtendenza rispetto al dato dell'intero sistema manifatturiero regionale (+3,9%) che rimane comunque positivo grazie alla meccanica reggiana e modenese e all'automotive ferrarese. Nonostante la lieve flessione registrata, il quadro appare parzialmente positivo con 10 distretti su 19 monitorati che hanno chiuso l'anno 2017 in crescita.
Riguardo alle aree di destinazione, frena sia l'andamento sui mercati maturi che sui mercati emergenti, che pesano rispettivamente il 66% e il 34% dell'export distrettuale totale. Rallentamento sui mercati maturi (-1,6%), con una flessione delle vendite nel Regno Unito, in Francia e in Belgio. Allo stesso modo si registra un lieve calo nei nuovi mercati (-1,8%), frenati da Cina, Algeria, India, Arabia Saudita e Turchia. Battuta d'arresto anche per la Russia che nel 2017 aveva dato segnali di recupero. Bene invece Romania, Corea del Sud e Iran.
Entrando nel dettaglio dei singoli distretti che riguardano il territorio modenese, negativo l'andamento registrato dalle piastrelle di Sassuolo con un calo delle vendite del -3,6% (nei primi tre mesi del 2018) dovuto ai mercati francese, statunitense e tedesco; positiva invece la performance sul mercato interno.
Stabile la situazione del settore della meccanica a livello regionale. Hanno registrato una crescita le macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+5,2%), in calo le macchine per l'industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (-13,1%).
Nel sistema moda si osserva una contrazione nell'export complessivo dei distretti regionali, soprattutto a causa dell'andamento pesante della maglieria e abbigliamento di Carpi (-31,5%).
Note positive provengono invece dai Poli tecnologici regionali: per quanto ci riguarda, risultano in crescita il Polo ICT di Bologna e Modena (+1%) e il Polo Biomedicale di Mirandola (+2,7%), grazie alla spinta di Germania, Stati Uniti e Polonia.