Carlo Piccinini nuovo presidente di Confcooperative Modena
È l'imprenditore agricolo Carlo Piccinini il nuovo presidente di Confcooperative Modena. 42 anni, laureato in Economia e Commercio all'Università di Bologna, Piccinini è attualmente vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara e presidente regionale di Fedagri (l'organismo che rappresenta le cooperative agroalimentari aderenti a Confcooperative Emilia-Romagna). Il nuovo presidente è stato eletto dai delegati che hanno partecipato all'assemblea congressuale di Confcooperative Modena, svoltasi a Baggiovara. Piccinini succede a Gaetano De Vinco e diventa il nono presidente nella storia di Confcooperative Modena, che rappresenta 208 cooperative le quali hanno complessivamente 31.500 soci, danno lavoro a 5.400 persone (per due terzi donne) e fatturano quasi 500 milioni di euro. "Il nostro compito è accompagnare le cooperative dentro l'economia moderna e verso il futuro tutelando il pluralismo imprenditoriale - ha dichiarato Piccinini - Noi cooperatori siamo portatori di un sogno di democrazia economica, di equa ridistribuzione della ricchezza e del valore aggiunto di cui dobbiamo essere consapevoli. In un momento di crisi economica e morale, abbiamo la responsabilità di proporre una nuova visione di società economica in cui le persone siano al centro, mentre i capitali e le organizzazioni economiche sono al servizio di un progetto di costruzione di società più giusta e a misura d'uomo. Faccio un piccolo esempio: basta con gli appalti al massimo ribasso, che penalizzano la dignità dei lavoratori". Il neo presidente di Confcooperative Modena ha sottolineato che la cooperazione non è un centro di potere, collaterale o servile alla politica, tantomeno assimilabile alla massoneria. "Dobbiamo avere più autenticità nelle nostre cooperative, tenendo sempre alta la guardia per evitare che i pochi che non rispettano le regole macchino tutta la cooperazione. In questa prospettiva si inserisce il percorso verso dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, il soggetto unitario costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop. Non sarà una fusione a freddo, ma una nuova rappresentanza in grado - ha concluso Piccinini - di far crescere il peso della cooperazione sana a vantaggio dei cooperatori e, quindi, dell'intero Paese".