Prometeia: un 2020 meno negativo per Modena, con prospettive favorevoli
Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena ha elaborato i dati divulgati da Prometeia sulle previsioni degli scenari economici provinciali. L'aggiornamento dei risultati del valore aggiunto registrati nel 2020 mostra un ulteriore miglioramento rispetto ai dati attesi nelle precedenti elaborazioni sia per Modena che per resto di Italia, si prevede inoltre una buona ripresa nel 2021 che proseguirà anche nel 2022.
A livello mondiale la pandemia di Covid-19 ha fatto perdere il 3,9% del PIL globale, con punte del -7,6% in America Latina, -7,0% in India e -6,8% nell'area Euro; l'unico dato positivo si rileva in Cina (+2,2%). In Europa i paesi che hanno accusato il peggior andamento a livello economico sono la Spagna con il -11,0% di PIL, la Gran Bretagna (-9,7%) e l'Italia (-8,9%).
Tuttavia il 2020 mostra una diminuzione più contenuta del valore aggiunto italiano rispetto alle previsioni precedenti (-8,6%), con una ripresa prevista del +4,7% nel 2021 e del +4,3% nel 2022. Anche in Emilia-Romagna il valore aggiunto del 2020 è diminuito di meno rispetto alle stime (-8,7%), e la risalita sarà più evidente nel 2021 (+5,5%) e anche nel 2022 (+4,6%). La provincia di Modena, grazie alla marcata componente industriale del tessuto economico che si è fermata solamente in primavera, evidenzia sia una riduzione minore del valore aggiunto nel 2020 (-8,0%), ma anche una ripresa più evidente nel 2021 (+6,6%) e nel 2022 (+4,9%).
Confrontando la crisi del 2009 con quella attuale, si può notare come per ora quest'ultima sia stata meno incisiva per la provincia di Modena, inoltre sia a Modena che in Emilia-Romagna il valore aggiunto potrà riprendere i livelli pre-pandemia già nel 2022, mentre per il totale Italia si dovrà attendere il 2023.
Anche il consuntivo dell'export modenese è stato meno negativo del previsto, raggiungendo il -7,7% nel 2020 e mostrando una previsione molto positiva nel 2021 (+18,7%), seguita da un risultato molto buono per il 2022 (+9,5%). Inoltre le importazioni balzano dal -7,0% del 2020 al +17,1% nel 2021 e +12,8% nel 2022, dati che confermano la ripresa.
Tuttavia le chiusure prolungate di negozi non essenziali e pubblici esercizi hanno lasciato senza sostentamento alcune categorie di imprenditori e in cassa integrazione numerosi dipendenti, pertanto si è abbassato il reddito disponibile, che scende del -2,7% nel 2020, ma si presume crescerà del +4,9% nel 2021 e del +3,2% nel 2022. Da ciò deriva un pesante calo dei consumi interni nel 2020 (-11,8%), mai verificatosi negli ultimi venti anni, che riprenderanno però già nel 2021 (+4,3%) e ancor di più nel 2022 con lo stabilizzarsi delle condizioni economiche (+6,2%).
I risultati per settore economico evidenziano come si sia attenuata, rispetto alle proiezioni precedenti, la diminuzione del valore aggiunto nell'industria dell'anno 2020 (-9,2%), con una ripresa di pari misura nel 2021 (+9,9%) e decisa anche nel 2022 (+4,4%). Le costruzioni sono state meno penalizzate nel 2020 (-8,3%) e avranno un buon andamento, grazie anche ai bonus per le ristrutturazioni, sia nel 2021 (+10,1%), sia nel 2022 (+6,3%).
Invece la ripresa sarà più faticosa per i servizi, che di solito durante le crisi consuete risultano maggiormente stabili; infatti il terziario registra il maggior calo tendenziale dal 2000 (-7,3%) e, a causa delle chiusure ancora in essere per tutto il comparto turistico e ricreativo, avrà un recupero meno deciso nel 2021 rispetto agli altri settori (+4,4%), mentre andrà meglio l'anno successivo (+5,2%). Infine è stato rivisto al ribasso il valore aggiunto in agricoltura che scende del -4,1% nel 2020, rimane in calo nel 2021 (-1,6%), per tornare positivo solamente nel 2022 (+2,8%).