Prometeia: un 2020 difficile per l'economia modenese
Prometeia ha rilasciato le previsioni degli scenari economici provinciali aggiornati con gli effetti del lockdown per fermare l'epidemia di Coronavirus.
Ipotizzando un blocco delle attività produttive di circa due mesi in quasi tutti i paesi del mondo, le conseguenze economiche della pandemia saranno molto evidenti sul valore aggiunto del 2020 in tutte le aree, la crisi sarà percepita in particolare nelle economie europee, che venendo già da un rallentamento economico nel 2019, mostreranno una variazione negativa del PIL piuttosto marcata nel 2020.
L'Italia sarà uno dei paesi più colpiti, con una diminuzione del Valore Aggiunto pari al -6,5% nel 2020, in Emilia-Romagna si arriverà al -7,0% e in provincia di Modena si perderà il 7,6%. Con le attuali condizioni si prevede una ripresa sensibile già a partire dal 2021, soprattutto in Emilia-Romagna (+3,8%) e ancor di più in provincia di Modena (+4,1%), tuttavia il valore aggiunto provinciale potrà recuperare il valore assoluto rilevato nel 2019 solamente a partire dal 2023.
Dato il blocco produttivo dell'Italia e del mondo intero, particolarmente penalizzate saranno le esportazioni modenesi, che si prevedono in calo del 9,2% nel 2020, con una buona ripresa nel 2021 (+7,4%) che trainerà la risalita del valore aggiunto. Anche le importazioni subiranno un calo (-7,3%), rimbalzando poi al +8,6% nel 2020. I consumi interni subiranno una diminuzione ancor più marcata (-5,0%) rispetto alla crisi dei debiti sovrani del 2012, dove la discesa si era fermata al -2,5%.
Questa recessione avrà ripercussioni anche sul mondo del lavoro, con un calo di unità di lavoro pari al -3,7% e uno speculare incremento del tasso di disoccupazione modenese dal 6,5% del 2019 al 7,1% del 2020. Infine il reddito disponibile dei modenesi scenderà dello 0,9%, per poi recuperare il 2,4% nel 2021.
I settori più penalizzati in provincia nel 2020 saranno le costruzioni (-12,9%) e l'industria manifatturiera (-12,8%), quest'ultima però promette un recupero migliore nel 2021 (+5,9%), mentre le costruzioni si fermeranno al +2,0%.
Molti servizi hanno potuto continuare la loro attività, anche grazie allo smartworking, pertanto la perdita nel terziario sarà complessivamente più contenuta (-4,0%), con crolli maggiori per il commercio al dettaglio non alimentare, il turismo e i servizi alla persona. La ripresa nel 2021 si attesterà al +3,3%.
Infine l'agricoltura non ha dovuto interrompere l'attività nei mesi di marzo e aprile, tuttavia subirà anch'essa una perdita di valore aggiunto pari al -2,0%, ma sarà in ripresa dello 0,9% nel 2021.