Modena: una provincia ricca, ma con qualche preoccupazione
E' di pochi giorni fa la pubblicazione da parte di Unioncamere e Prometeia dell'ultimo rapporto sugli scenari di sviluppo delle economie locali italiane. Una serie di previsioni sullo sviluppo economico delle province italiane tutte formulate a partire da un modello econometrico che tiene conto delle periodiche indagini condotte dal Centro Studi Unioncamere a livello territoriale, nonché dei possibili effetti dell'ultima manovra del Governo.
Ebbene scorrendo i dati si scopre che per il 2012, Unioncamere stima che, nella graduatoria provinciale del valore aggiunto pro capite, Modena continua ad occupare un lusinghiero sesto posto con 29.533 euro a testa. Superiore alla media nazionale del 27 per cento.
Al primo posto in questa graduatoria Milano, con un valore di 34.797 euro. Seguita da Bologna, Bolzano, Roma, Trieste e appunto Modena, tutte con valori superiori ai 29 mila euro.
Restando in Emilia Romagna le altre province più ricche sono, nell'ordine, Parma (28.529 euro), Forlì-Cesena (27.078 euro), Reggio Emilia (26.956 euro), Piacenza (26.417 euro), Ravenna (25.764 euro), Rimini (25.675 euro) e, infine, Ferrara (24.677 euro).
Questi dati, in parte, trovano conferma anche nella pubblicazione del quotidiano Italia Oggi sulla classifica delle province italiane sulla qualità della vita, dove, però, si registra un arretramento in altri parametri come l'ambiente, il disagio sociale e il lavoro.
Come dire, la ricchezza alberga ancora a Modena, ma gli effetti della crisi iniziano a farsi sentire in modo sensibile, richiedendo il pagamento di un forte contributo in termini di sicurezza sul lavoro e sull'ambiente.
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