Modena tra le province più dinamiche in Italia
Le previsioni di Prometeia per gli scenari economici mondiali confermano la chiusura dell'anno 2019 con un rallentamento generale trascinato dalla Cina, che raggiunge il +6,2% di incremento del PIL nel 2019 scendendo al +5,1% nel 2020; nell'area Euro il PIL frena all'1,2% del 2019 e raggiungerà il minimo dell'1,1% nel 2020 trascinato in basso dal rallentamento della locomotiva Germania (+0,5% nel 2019 e +0,7% nel 2020). Anche la crescita degli altri paesi si attesterà intorno all'1,0% nel 2020, mentre l'Italia rimane il fanalino di coda, con il PIL pressoché stabile nel 2019 (+0,2%) e in aumento di appena mezzo punto nel 2020.
Per confrontare l'andamento di Modena con l'Emilia-Romagna e il totale Italia si deve utilizzare il Valore Aggiunto, una misura molto simile al PIL. In questo caso sia Modena che la regione si rivelano molto più performanti dell'Italia, con il valore aggiunto modenese che nel 2019 raggiunge una variazione minima dello 0,5% per poi risalire al +0,9% nel 2020. In Emilia-Romagna l'andamento è simile, ma nel 2020 si prevede si fermi al +0,8%.
Il dato preconsuntivo 2019 per settori economici della provincia di Modena vede l'andamento migliore nei servizi (1,2%), seguiti dall'agricoltura (+0,8%). Le costruzioni sono rimaste stabili (0,0%), mentre l'industria manifatturiera diviene addirittura negativa (-0,6%). Nel 2020 andrà meglio per tutti i settori, con l'agricoltura che raggiungerà una crescita del +1,1%, i servizi dell'1,0%, l'industria riprende un +0,7% trascinata da una nuova ripresa dell'export (+6,1%), mentre le costruzioni si fermano al +0,5%.
Infine, nonostante il rallentamento dell'economia, il tasso di disoccupazione modenese migliora nel 2019. Questo indicatore, infatti, ha spesso una reazione ritardata rispetto agli andamenti economici, così scende al 5,6% nel 2019 e ancor più al 5,5% nel 2020, mentre rallenta la crescita degli occupati, che sono aumentati dell'1,9% nel 2019 e cresceranno dell'1,0% nel 2020.
Malgrado ciò a Modena frena la crescita del reddito disponibile, che da un incremento dell'1,7% nel 2019 rallenta all'1,5% nel 2020.