La guerra in Ucraina gela la ripresa

L'aumento dei costi delle materie prime ed energetiche inaspritosi con il conflitto apre una grossa incognita sulla crescita futura. Maggiormente penalizzato l'export e l'industria manifatturiera.

L'economia mondiale si era avviata sul sentiero della ripresa nel 2021 dopo la recessione dovuta alla pandemia, ma la guerra in Ucraina ha ridotto nuovamente le prospettive di crescita economiche in tutto il mondo, con ovvie ripercussioni anche per l'economia modenese. Lo confermano le elaborazioni del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sulle previsioni di Prometeia appena rilasciate negli "Scenari Economici Provinciali".

Mentre l'andamento consuntivo dell'anno 2021 è stato ritoccato in positivo per quasi tutte le variabili, le previsioni per il 2022 mostrano una brusca frenata.

Le diverse problematiche internazionali legate al conflitto, dall'aumento dei prodotti energetici alla carenza di materie prime provenienti dalle zone in guerra, come grano, olio di girasole, fertilizzanti, acciaio ed argilla per l'industria ceramica, creano notevoli difficoltà alle industrie italiane e modenesi. A tutto ciò si uniscono i numerosi lockdown in Cina per contrastare l'ultima ondata di Omicron che bloccano la produzione di molti beni e rallentano i trasporti internazionali.

Pertanto a livello mondiale risulta pressoché dimezzata, rispetto all'elaborazione precedente, la previsione di incremento del PIL nel 2022 (+2,5%), con un minimo del -14,1% per la Russia. Analoghi risultati nell'area Euro (+2,2%) e in Italia (+2,2%).

L'andamento del Valore Aggiunto si conferma favorevole per il consuntivo del 2021 con un incremento del 9,8% in provincia di Modena, in Emilia-Romagna si ferma al +7,2%, mentre risulta minore nel totale Italia (+6,6%). Molto inferiori invece le previsioni per il 2022, con l'Italia che crescerà del +2,2%, leggermente superiore l'aumento dell'Emilia-Romagna (+2,4%), risulta invece più marcata la crescita in provincia di Modena (+3,1%). Nel 2023 si prevedono valori leggermente superiori di sviluppo per tutti e tre i livelli territoriali.

Mentre il 2021 è stato un anno molto favorevole per l'interscambio commerciale della provincia (+14,2% le esportazioni e +15,0% le importazioni), nel 2022 sarà tutto molto ridimensionato: le esportazioni passano da una previsione del +10,5% nelle elaborazioni precedenti per l'anno 2022 al +3,9% nell'edizione odierna, anche la crescita delle importazioni risulta molto inferiore (+5,9%). Nel 2023 le previsioni risultano simili al 2022.

Nonostante questo sviluppo ridimensionato, l'export provinciale nel 2022 rappresenterà sempre una quota preponderante del Valore Aggiunto modenese (65,8%); inferiore ma sempre piuttosto elevato il valore regionale (55,3%), mentre a livello nazionale l'export rappresenta poco più un terzo del Valore Aggiunto (35,5%).

Per quanto riguarda l'andamento per settori in provincia di Modena, dopo un'ottima performance nel 2021 del Valore Aggiunto nelle costruzioni (+18,8%), grazie anche ai bonus fiscali, nel 2022 si prevede una crescita più moderata (+7,5%) che proseguirà nel 2023 (+5,4%). Anche l'industria manifatturiera nel 2021 ha recuperato le perdite subite con i lockdown dell'anno precedente (+14,2%), ma nel 2022 subirà un brusco arresto a causa della guerra (+1,1%), con una moderata ripresa nel 2023 (+3,3%). I servizi sono cresciuti più lentamente nel 2021 (+6,7%), ma nel 2022 risentiranno in misura minore delle turbolenze internazionali (+4,1%). Infine anche l'agricoltura non avrà un buon trend nel 2022 (+0,3%), probabilmente a causa della prolungata siccità e carenza di fertilizzanti.

Riguardo al mondo del lavoro, a Modena nel 2021 sono diminuite sia le forze di lavoro (-2,3%), sia gli occupati (-0,5%), arrivando ad un tasso di disoccupazione del 4,3%. Nel 2022 è previsto un incremento sia degli occupati (+1,0%), che delle forze di lavoro (+2,3%) ed il tasso di disoccupazione salirà al 5,6%.

Infine nel 2021 è stato positivo l'andamento del reddito disponibile dei modenesi, con una crescita del +4,8%, che sarà più moderata nel 2022 (+3,9%), ma in ripresa nel 2023 (+4,1%). I consumi delle famiglie hanno avuto una buona ripresa nel 2021 (+5,4%), ma si prevede una brusca frenata nel 2022 (+2,1%) a causa delle incertezze della guerra che aumentano la propensione al risparmio, ma anche di un risveglio dell'inflazione che corroderà il potere di acquisto degli stipendi. Probabilmente nel 2023 si potrà vedere una lieve ripresa (+3,5%).

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pubblicato il 29/04/2022 ultima modifica 29/04/2022