Gli "Scenari economie locali" di Prometeia prevedono crescita moderata nei prossimi anni
Prometeia ha divulgato l'aggiornamento trimestrale degli "Scenari per le economie locali" rimodulando, in base agli ultimi dati economici, l'andamento e le previsioni per i prossimi anni relative alle variabili macroeconomiche più rappresentative dell'economia nazionale e provinciale.
L'ipotesi su cui si fonda l'ultimo scenario, vede una stasi nella crescita del commercio e dell'economia mondiale, cui seguirà una piccola ripresa nel 2017 e nel 2018. In questo contesto, l'Italia ha sempre avuto una crescita più bassa del resto d'Europa, in particolare dell'area Euro, e nei prossimi due anni continuerà questo trend, con una variazione tendenziale del PIL pari al +0,7% nel 2017 e al +0,8% nel 2018.
Confrontando l'andamento del valore aggiunto di Modena, dell'Emilia Romagna e dell'Italia emerge che la crisi del 2009 ha riportato tutti e tre gli indici quasi a 100, in seguito si nota che Modena mostra gli incrementi maggiori, quasi sempre superiori all'1%, portando così la previsione dell'indice totale a 110,6 nel 2018, mentre l'Emilia Romagna si ferma a 109,6 e il totale Italia viene distanziato a 102,9.
In particolare si prevede che nel 2017 e nel 2018 il valore aggiunto della provincia di Modena crescerà rispettivamente del +1,2% e dell'1,3%, quello dell'Emilia Romagna dell'1,0% e dell'1,2%, mentre la crescita dell'Italia rimarrà inferiore ad 1% (+0,7% e +0,9% le previsioni per i due anni).
Esaminando più nel dettaglio la provincia modenese, emerge che il sostegno al valore aggiunto provinciale deriverà soprattutto dall'aumento dell'export (+5,2% nel 2017 e +4,5% nel 2018), mentre segnano il passo i consumi delle famiglie, pari al +1,7% nel 2016, ma che rallenteranno a +0,9% nei due anni successivi. Le importazioni invece rimarranno pressoché costanti, passando dal +2,9% nel 2016 al +2,7% nei due anni successivi.
L'andamento del valore aggiunto della provincia di Modena dal 2004 al 2018 per settori economici evidenzia la forte crisi in cui permangono le costruzioni: fino al 2007 il settore mostrava un trend piuttosto crescente, più elevato degli altri settori, ma dopo la frenata del 2009 il valore aggiunto delle costruzioni è calato sensibilmente, raggiungendo livelli inferiori al 2004 (-37,4% dal 2004 al 2016). Diversa è la tendenza dell'industria, che crolla nel 2009, ma poi si riprende abbastanza velocemente per raggiungere nel 2016 un valore superiore del 19,2% rispetto al 2004. I servizi d'altro canto mostrano l'andamento più stabile, senza sensibili cali, ma nemmeno con notevoli incrementi (+9,3% dal 2004 al 2016).
Infine i dati provvisori del 2016 e le previsioni per i due anni successivi sono moderatamente positivi: l'industria chiude il 2016 con un +1,6% che si prevede replicherà nel 2017, arrivando a +1,7% nel 2018. Le costruzioni terminano il 2016 in negativo (-0,5%), ma si prevede una leggera ripresa per il futuro (+0,3% nel 2017 e +1,3% nel 2018). I servizi rallentano leggermente passando dal +1,3% del 2016 al +1,0% nel 2017 e +1,1% nel 2018. Infine l'agricoltura prevede l'andamento meno performante, passando dal +1,7% nel 2016 al +0,3% nel 2017 e +0,5% nel 2018.