I dati sul credito nel primo semestre 2022
Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena ha elaborato i dati del sistema creditizio modenese relativi al primo semestre del 2022 e rilasciati dalla Banca d'Italia.
Al 30 giugno di quest'anno in provincia di Modena sono stati erogati 22.163 milioni di prestiti bancari, pari al 15,9% dell'intera l'Emilia Romagna e in lieve aumento rispetto al 2021 (+1,4%), tale crescita sta rallentando, infatti risulta quasi la metà rispetto all'anno precedente (+2,6%). La maggioranza dei finanziamenti è rivolta alle imprese (59,8%), che però presentano un lieve calo (-0,4%). Molto inferiore la quota di finanziamenti richiesta dalle famiglie (37,6%), che tuttavia mostra una discreta crescita (+6,1%). I prestiti alle amministrazioni pubbliche e alle società finanziarie sono residuali rispetto al totale (2,4%) ed entrambi sono in sensibile calo (-13,7% e -19,5% rispettivamente).
La maggioranza dei finanziamenti rivolti alle imprese è diretta verso l'attività manifatturiera (43,3%), che però risulta in calo rispetto al 2021 (-2,8%). I servizi rappresentano l'altra quota rilevante (39,5%) e sono in moderata crescita (+0,7%). Le costruzioni mostrano l'incremento maggiore per le richieste di finanziamenti (+1,3%), arrivando al 10,4% del totale.
Il tasso di deterioramento del credito è pressoché stabile, passando da 0,8% a 0,7% in un anno, ma presenta notevoli differenze fra le varie categorie: migliora per le attività manifatturiere e per le famiglie consumatrici passando in entrambi i casi dallo 0,8% nel 2021 allo 0,5% attuale. Rimane costante allo 0,9% nelle imprese dei servizi, mentre peggiora per le piccole imprese (1,5%) e per le costruzioni che raggiungono il tasso di deterioramento maggiore (2,4%).
I risparmi dei modenesi ammontano a 44.754 milioni di euro, pari al 17,4 % del totale Emilia Romagna, la maggior parte dei risparmi sono liquidi, cioè detenuti in depositi (55,9%) e sono in aumento del 2,6% rispetto al 2021; l'87,5% dei depositi è detenuto in conto corrente. La quota restante (44,1%) è rappresentata da titoli, in calo tendenziale del 7,1%, di essi solamente il 13,0% è investito in titoli di stato. La stragrande maggioranza dei risparmi appartiene alle famiglie consumatrici (72,9%), pari a 32.604 milioni di euro, con un incremento dei depositi pari al 2,6%.