Export modenese: un 2015 in crescita
Il 2015 si conferma positivo per le esportazioni modenesi: dall'elaborazione dei dati Istat relativi all'interscambio con l'estero effettuata dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena si registra innanzitutto un incremento di 84 milioni di euro nell'ultimo trimestre. Il valore dell'export passa infatti dai 2.864 milioni di euro del terzo trimestre ai 2.948 milioni nel quarto trimestre con un aumento congiunturale pari al +3,0%.
Il dato migliore però riguarda l'andamento annuale, che passa da 11.386 milioni di euro nel 2014 a 11.774 milioni nel 2015, raggiungendo così il valore massimo degli ultimi otto anni e segnando una crescita tendenziale pari al +3,4%.
L'Emilia Romagna e l'Italia mostrano tuttavia una performance migliore (+4,4% e +3,8% rispettivamente). Infatti, contrariamente ad altri periodi, sono quasi tutte in crescita le esportazioni delle regioni italiane, con il Lazio in testa (+9,2%), seguito dal Piemonte (+7,0%) e dal Veneto (+5,3%), altre regioni registrano incrementi maggiori ma il loro contributo all'export totale rimane minimo. Il dato peggiore rimane della Sicilia (-12,4%).
In Emilia Romagna l'export è in crescita in quasi tutti i distretti, ma sono le province minori che quest'anno trainano le vendite all'estero, come Parma (+9,6%), Forlì-Cesena (+7,1%) e Piacenza (+5,9%), risulta buona tuttavia anche la ripresa di Bologna (+5,5%).
I diversi settori merceologici hanno andamenti molto differenti quest'anno; infatti si assiste ad un exploit del biomedicale che segna un +29,5%, buono anche l'andamento della ceramica (+8,7%) e dell'agroalimentare (+6,8%). Si sta invece riducendo ai minimi termini l'export dei trattori (-19,7%), mentre rimane più contenuta la perdita del tessile abbigliamento (-3,4%).
La situazione di crisi di molte aree geografiche continua ad influenzare l'export modenese, che diminuisce sensibilmente in Africa del Nord (-13,8%), nei paesi europei non appartenenti alla UE (-7,7%), soprattutto per il calo della Russia e in America Centro Sud (-6,5%) per la crisi brasiliana.
Buono l'andamento degli ultimi 13 paesi entrati nell'Unione Europea (+11,4%), seguiti dalla performance positiva degli Stati Uniti (+8,2%) e dell'Asia (+5,2%) nonostante la frenata dell'economia cinese, mentre il vecchio nucleo europeo a 15 paesi si ferma a +4,4%.
La top ten dei primi dieci paesi per esportazioni, vede l'uscita della Russia (-37,6%) e della Cina (-17,4%), mentre al loro posto entrano il Giappone (+10,2%) e l'Austria (-5,7%). Trainano l'export europeo la Spagna (+15,2%), i Paesi Bassi (+14,6%) e il Regno Unito (+12,8%), in lieve aumento la Germania (+1,1%), mentre la Francia segna il passo (-2,0%).