Occupazione, sempre più richieste le competenze digitali
Sono stati divulgati i dati Excelsior che hanno segnato per il 2019 una programmazione delle entrate nel mondo del lavoro di 67.560 unità per l'intera provincia modenese; il dato a livello regionale risulta pari a 407.930 ingressi, mentre a livello nazionale il dato si attesta su 4.615.200 unità. In evidenza per tutto il corso dell'anno l'elevata difficoltà a reperire le figure richieste, come accaduto nel 2018; prosegue anche l'innalzamento del livello professionale degli ingressi al lavoro sia a livello provinciale che a livello regionale.
Esaminando i dati della provincia di Modena, le assunzioni per tipologia di contratto sono guidate da quelle a tempo determinato (44,2%), seguite dai quelle a tempo indeterminato (23,4%) e da quelle con contratti "in somministrazione" pari al 18,8%; meno frequenti gli "altri contratti dipendenti" che raggiungono la percentuale del 9,8%, seguiti dagli "altri contratti non dipendenti" e di "collaborazione" (3,8%).
I settori economici modenesi che hanno mostrato più opportunità nel corso del 2019 sono quelli del commercio al dettaglio, ingrosso e riparazione di autoveicoli e motoveicoli con 8.500 entrate, i servizi di alloggio e ristorazione con 8.170 entrate, l'industria di fabbricazione macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto con 6.980 entrate, seguita dalle costruzioni con 6.070 richieste di assunzione. Le imprese fino a 50 dipendenti costituiscono sempre la fascia dimensionale che ha assunto in misura maggiore (57,9%) e le principali aree aziendali di inserimento riguardano l' "area di produzione di beni ed erogazione del servizio" (43%), le "aree tecniche e della progettazione" (18,9%), le "aree commerciali e della vendita" (15,9%) e le "aree della logistica" (13,6%).
Il gruppo professionale più richiesto nel 2019 in provincia è risultato quello delle "professioni qualificate nelle attività commerciali e servizi" (21,8%), immediatamente seguito da quello degli "operai specializzati" (19,2%) e dai "conduttori di impianti e macchinari" (18,4%), mentre le "professioni tecniche" (13,2%) formano una quota simile a quella delle "professioni non qualificate", le quali si attestano ad un 13,3% del totale.
Il titolo di studio più ricercato è la qualifica professionale (44%), seguito dal diploma (35%) e dalla laurea (11%), mentre si ridimensiona quello relativo alla scuola dell'obbligo che risulta pari al 9% del totale. Nel 28,7% dei casi sono preferiti i giovani fino a 29 anni, l'esperienza è gradita per il 67,2% delle entrate ed è in aumento la difficoltà di reperimento, la quale arriva al 33,1%.
Tutti i dati presentati provengono dal Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane, che rileva mensilmente, attraverso una indagine presso le imprese italiane, i fabbisogni previsionali di personale.
Le ripercussioni a livello globale della pandemia da Covid-19 hanno modificato fortemente l'andamento e le prospettive economiche mondiali e nazionali, con effetti negativi anche sull'assetto occupazionale.
Un aspetto, rilevato dall'indagine, che sarà probabilmente confermato nel post emergenza è la richiesta di competenze digitali, soprattutto in un'ottica di trasformazione digitale che tutti i settori stanno vivendo anche con investimenti per adottare nuove soluzioni lavorative dal punto di vista organizzativo e strutturale.
Tale richiesta è stata espressa dalle imprese per le professioni meno digitalizzate come "meccanici artigianali, montatori e riparatori di macchine" (3.390 assunti nel 2019), "artigiani e operai specializzati addetti alle costruzioni" (1.670), "conduttori di veicoli e macchine" (5.250) e "personale addetto allo spostamento e consegna merci" (2.710). Ovviamente permangono come requisito principale le competenze digitali, soprattutto di livello elevato, per le categorie come ingegneri (1.210 unità), tecnici informatici, telematici ed in campo ingegneristico (2.360), specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie (710) e tecnici dei rapporti con i mercati (2.350).