Occupazione: previste a Modena 3.560 assunzioni nel mese di luglio
Il Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane, ha pubblicato il bollettino previsionale relativo al mese di luglio 2020 dopo una pausa di alcuni mesi. Gli effetti del COVID e del relativo lockdown hanno avuto un impatto rilevante sulle previsioni di assunzione delle imprese, che registrano diminuzioni sensibili sia rispetto all'ultima rilevazione, sia con il confronto annuale.
Infatti rispetto all'ultima rilevazione relativa alle previsioni di assunzione di febbraio, in provincia di Modena si prevede una diminuzione del -22,9% degli ingressi, con un valore assoluto di 3.560 nuovi assunti.
Il confronto tendenziale risulta ancor più drammatico: a livello nazionale le previsioni di assunzione per luglio 2020 si fermano a 263.000 con una perdita del -38,6% rispetto a luglio 2019, in Emilia-Romagna il calo è più ridotto (-34,7%) con 23.300 previsioni di entrate, infine a Modena il confronto annuale risulta simile al dato nazionale (-38,2%).
Nemmeno considerando un arco di tempo più lungo vi sono miglioramenti nella fiducia delle imprese modenesi, infatti anche le previsioni per il trimestre luglio – settembre 2020 rimangono prudenti, con un totale di 10.260 ingressi di addetti pari ad una diminuzione del -37,2% rispetto allo stesso trimestre del 2019.
I contratti utilizzati dalle imprese si spostano verso forme meno stabili, così aumenta la quota dei contratti di somministrazione che arriva al 20,0% del totale, crescono lievemente i "co.co.co e altri dipendenti" che arrivano al 2% e il totale dei lavoratori dipendenti raggiunge la quota del 78,0%. Tra di essi la maggioranza è a tempo determinato (43%), valore in crescita; gli assunti a tempo indeterminato rimangono il 22,0% del totale, mentre diminuisce la quota degli "apprendisti e altri dipendenti" (12,0%).
Nonostante le mutate condizioni economiche dovute all'epidemia, non sono molto cambiate le quote di addetti assunti dai diversi settori: l'industria ad esempio continua ad assorbire la maggioranza degli addetti (31,9%) anche se leggermente in calo, seguono i servizi alle imprese (22,9%), i servizi di "alloggio e ristorazione" (18,7%), i servizi alle persone 10,6% e il commercio (8,3%).
Il 61,7% dei nuovi assunti verrà ingaggiato dalle imprese più piccole (1-49 dipendenti), il 20,2% dalle imprese con più di 250 dipendenti, il restante dalle medie imprese.
Le richieste per gruppi professionali vedono una piccola riduzione degli operai specializzati e dei conduttori di impianti e macchinari le cui quote si fermano rispettivamente al 19,7% e al 17,0%, mentre il gruppo più richiesto rimane quello degli "addetti alle attività commerciali e servizi" (24,3%). Le professioni intellettuali e tecniche che richiedono elevate capacità raggiungono il 13,8% del totale.
Il titolo di studio più ricercato rimane il diploma (33,7%), seguito dalla qualifica professionale (26,4%) e dalla laurea (10,4%). Infine rimane una quota sostanziosa di nuovi assunti senza alcun titolo di studio (29,5%).
Le imprese cercano persone più giovani, infatti gli addetti fino a 29 anni saranno assunti nel 32,9% dei casi e l'esperienza è gradita nel 62,2% delle ricerche di personale. Da segnalare un aumento nella difficoltà di reperimento delle figure desiderate, che a luglio raggiunge il 35,4% delle entrate.