In flessione a novembre le assunzioni nelle imprese modenesi
Il Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane, ha pubblicato il bollettino previsionale relativo al mese di novembre 2019, che comunica le entrate programmate dalle imprese.
Il rallentamento delle economie europee ed italiana, si riflette anche sull'andamento delle assunzioni previste dalle imprese, infatti per il secondo mese consecutivo è in diminuzione l'andamento congiunturale delle previsioni occupazionali delle imprese modenesi. A novembre 2019 si prevedono a Modena 4.820 assunzioni con un calo del 16% rispetto al mese di ottobre. Anche il numero di imprese che desidera assumere scende proporzionalmente (-15,7%).
L'andamento tendenziale assume lo stesso trend, con una diminuzione pari al 16% rispetto a novembre 2018. Anche a livello regionale si registra una decrescita sensibile (-14,9%), arrivando a 28.800 ingressi, mentre nel totale Italia la discesa si ferma al -1,4%, con 349.000 assunzioni.
La variazione tendenziale per Modena del trimestre novembre 2019 – gennaio 2020 mostra una diminuzione del 10,1% (rispetto allo stesso trimestre 2018), con entrate totali pari a 16.560, di cui la maggior parte previste nel mese di gennaio 2020 (7.920 ingressi).
Le quote di assunzioni per tipo di contratto vedono la maggior parte di ingressi a tempo determinato (40%), seguiti da quelli a tempo indeterminato (30%) e dall'apprendistato (14%). I contratti di somministrazione diminuiscono la loro quota (13%), mentre gli "altri contratti non dipendenti" risultano residuali (3%).
Gli ingressi per settori economici vedono al primo posto sempre l'industria, che con 1.630 entrate raggiunge il 34% del totale, seguita a distanza dai servizi alle imprese (20%) e dal turismo (13%). Sono meno i nuovi assunti nei servizi alle persone (10%), mentre aumentano relativamente gli ingressi nelle costruzioni (11%). Le imprese fino a 50 dipendenti costituiscono sempre la fascia dimensionale che assume in misura maggiore (58,8%).
La distribuzione per gruppi professionali mostra un aumento relativo degli operai specializzati, la cui quota raggiunge quella degli "addetti nelle attività commerciali e nei servizi" (23% entrambi), seguono i conduttori di impianti e macchinari (16%) e le professioni tecniche (14%). Infine, quasi un quinto dei nuovi assunti (19,0%) andrà a ricoprire professioni in cui sono richieste high skills, come le professioni intellettuali e le professioni tecniche.
Il titolo di studio più richiesto rimane sempre il diploma (35%) seguito dalla qualifica professionale (33%) e dalla scuola dell'obbligo (20%). I laureati arrivano a 600 assunzioni pari al 12% del totale.
Nel 28,3% dei casi sono preferiti i giovani fino a 29 anni, l'esperienza è gradita per il 70,8% delle entrate ed è in aumento la difficoltà di reperimento, che arriva al 39,2%. A tal proposito le figure professionali di più difficile reperimento sono quasi tutte legate all'industria: operai specializzati nell'industria tessile, nelle attività meccaniche ed elettromeccaniche, estetisti e conduttori di mezzi di trasporto.