Excelsior, rallentano le assunzioni nel mese di luglio in provincia di Modena
Il Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane, ha divulgato i dati relativi alle previsioni di assunzione delle imprese per il mese di luglio 2021.
Dopo diversi mesi di incremento, sono in flessione le previsioni di assunzione delle imprese modenesi, probabilmente anche a causa dell'imminente periodo di chiusura estiva, ammontano infatti a 6.330 gli ingressi previsti nel mondo del lavoro, con una diminuzione congiunturale del 12,3%. Anche in Italia si prevede un rallentamento (-4,6%), per un totale di 534.000 entrate, mentre il dato regionale rimane positivo: 45.800 nuove assunzioni pari +9,6% di incremento, probabilmente grazie alle previsioni positive sull'andamento turistico della riviera.
Ritornando al dato provinciale, il trimestre luglio-settembre appare meno negativo, registra infatti solamente 80 assunzioni in meno, con una variazione congiunturale pari a -0,5%.
Nonostante la flessione rispetto a giugno 2021, risulta positivo il confronto rispetto a luglio del 2020, con un incremento delle assunzioni delle imprese modenesi pari al +77,8%, recuperando quindi quasi tutte le perdite dovute alla pandemia, inoltre è buono persino l'andamento rispetto all'anno 2019, dove l'andamento economico non era ancora influenzato da questa crisi (+9,9%).
Si riduce lievemente la quota di contratti a tempo indeterminato, che diventano il 20% del totale, rimangono invece prevalenti quelli a tempo determinato che coprono quasi la metà del totale (46%). Risultano pressoché costanti gli altri tipi di contratto, come la somministrazione (19%), l'apprendistato (6%) e i co.co.co (4%), mentre salgono al 5% gli "altri contratti dipendenti".
L'industria continua ad avere la quota maggiore di assunzioni (33,4%) pari a 2.210 ingressi, tuttavia il turismo comincia a riprendere a pieno l'attività con la propria quota che risale al 16,3% rispetto all'8,3% del mese precedente, rimangono pressoché stabili i servizi alle imprese (19,8%) e le costruzioni (10,2%), mentre il commercio perde un po' quota (9,6%).
Le professioni richieste seguono questo andamento, con la ripresa delle persone specializzate nelle attività commerciali e servizi legate alla ripresa dei pubblici esercizi, infatti la loro quota passa dal 16% al 23%; d'altro canto cala la proporzione degli operai specializzati (20%) e delle professioni tecniche (12%), mentre rimane pressoché stabile la quota degli impiegati (7%), delle professioni intellettuali (6%), dei conduttori di impianti e macchinari (19%) e delle professioni non qualificate (13%).
Infine tra i titoli di studio il diploma rimane quello preferito con il 33% delle richieste, segue la qualifica professionale (21%), mentre la laurea e gli ITS si fermano al 14%. Rimane ancora ampia la platea di persone a cui non è richiesta alcuna formazione in particolare (32%), mentre le esperienze lavorative precedenti risultano prevalenti (67,4%).