Excelsior, rallentano le assunzioni a marzo in provincia di Modena
Unioncamere ha divulgato i risultati relativi al mese di marzo 2021 del "Sistema Informativo Excelsior", l'indagine sulle previsioni di assunzione delle imprese promossa in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane.
I risultati di marzo 2020 non sono significativi poiché rilevati nel corso del primo lockdown, pertanto è preferibile confrontare i dati attuali con quelli relativi a marzo 2019, per vedere l'andamento differente attuale rispetto ad un periodo in cui il trend era piuttosto stabile.
L'incremento dei contagi e l'introduzione di nuove zone rosse fanno diminuire nuovamente il numero di assunzioni previste dalle imprese, che a marzo sono pari a 4.220 in provincia di Modena, in calo del 23% rispetto a gennaio 2021 e del 28% rispetto a marzo 2019, quando la pandemia era ancora lontana.
Non va meglio in regione, dove il calo rispetto al 2019 risulta pari al 30% fermandosi ad una previsione di 25.100 entrate, mentre nel totale Italia gli ingressi previsti sono 292.000 con una diminuzione del 23%.
Anche il totale trimestrale risulta in calo: con 12.840 entrate scende del 32% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre la diminuzione congiunturale si ferma al -3%.
Le tipologie contrattuali utilizzate per le nuove assunzioni vedono in prevalenza contratti a termine, tra i quali la maggioranza è detenuta dalle assunzioni a tempo determinato (42%), i contratti a tempo indeterminato sono appena più di un quarto (27%) ed il 20% sono riservati alla somministrazione. Residuali le altre forme, con l'apprendistato che si riduce al 4% e i co.co.co. insieme agli altri contratti non dipendenti che scendono al 5% del totale.
Il settore maggiormente penalizzato è ovviamente il turismo, che prevede solamente 230 assunzioni, pari al 5% del totale provinciale e in calo del 66% rispetto a marzo 2019. I cali degli altri settori risultano più contenuti anche se piuttosto elevati. L'industria scende del 28% ma rimane la colonna portante dell'economia modenese, rappresentando il 41% degli occupati totali, i servizi alle imprese raggiungono 870 ingressi, pari al 21% del totale e i servizi alle persone il 5%. Scende in misura minore il commercio (-18%) probabilmente grazie al commercio alimentare che non è mai stato chiuso e continua a rappresentare il 14% dell'occupazione totale, mentre l'unico settore in crescita rispetto al 2019 risulta l'edilizia (+22%), che vede aumentare la quota di assunzioni previste arrivando all'11% del totale, probabilmente anche grazie al bonus sulle ristrutturazioni energetiche e sismiche.
Le figure professionali maggiormente richieste risultano gli operai specializzati (24%), seguiti dai "conduttori di impianti e macchinari" (19%); prima della pandemia le "professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi" avevano una quota di circa il 22% delle entrate, mentre ora rimangono al 16% quasi a pari merito con le professioni tecniche (14%), sempre stabili gli impiegati con una quota del 9% e le professioni intellettuali (5%).
La maggioranza dei nuovi assunti dovrà possedere un diploma (37%), mentre aumentano gli ingressi senza alcun titolo di studio in particolare (27%) a discapito della qualifica professionale che scende al 20%, infine sale moderatamente la quota di laureati e di ITS (16%).
I giovani fino a 29 anni sono preferiti nel 27,7% dei casi, la maggioranza delle assunzioni avviene con persone che hanno già esperienza (65,9%) e un terzo dei nuovi ingressi è di difficile reperimento (33,2%).
Viste le necessità sanitarie sono divenuti di difficile reperimento i "farmacisti e biologi" (80%), seguiti dagli specialisti in scienze informatiche (61%), dai tecnici informatici e ingegneri (59%), infine, dato il prosperare dell'edilizia, risulta difficile trovare gli operai edili (56%).