Excelsior: rallentano le assunzioni a marzo 2023

In ulteriore aumento le difficoltà di reperimento di determinate figure professionali

Nel mese di marzo le imprese prospettano un rallentamento dei nuovi ingressi di personale stimati in 6.290 unità, lo 0,9% in meno rispetto a febbraio 2023; tuttavia il dato è positivo se il confronto viene fatto con marzo 2022 (+18,2%). I giovani fino a 29 anni sono preferiti nel 36,2% dei casi, l'esperienza è gradita per il 63,1% delle entrate e si ha una difficoltà di reperimento pari al 52,1%.

Questi gli ultimi dati elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena riguardanti le assunzioni previste dalle imprese a marzo 2023. La fonte è il Sistema Informativo Excelsior, osservatorio nazionale curato da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane.

Su base nazionale la variazione rispetto al mese precedente risulta positiva: si prevedono infatti 418.000 nuove entrate nel mondo del lavoro con una crescita pari all'8,3%; anche in Emilia-Romagna si prospetta una crescita (+6,9%), con previsioni di assunzione che raggiungono le 38.500 unità.

Il trimestre marzo-maggio presenta una situazione migliore per la provincia di Modena; le nuove assunzioni si attestano a 18.290, in aumento dello 0,9% se si considera il trimestre precedente ed in crescita del 14,0% se il raffronto viene fatto con lo stesso trimestre dell'anno precedente.

Per quanto riguarda la tipologia dei contratti, marzo presenta una certa continuità con il mese precedente: i contratti a tempo determinato sono leggermente in calo tanto da rappresentare il 41% del totale, mentre i contratti a tempo indeterminato acquistano due punti percentuali raggiungendo un quinto delle entrate totali. I contratti di somministrazione crescono al 24% del totale ed i contratti di apprendistato salgono al 6% al pari degli "altri contratti non dipendenti", mentre gli "altri contratti dipendenti" rimangono stabili al 2%.

Anche la suddivisione delle richieste per gruppi professionali mostra stabilità riaspetto al mese precedente: le richieste di professioni intellettuali si consolidano al 5%, come anche la ricerca di impiegati (8%); crescono i conduttori di impianti e macchinari fino ad un quinto delle richieste totali ed i "professionisti qualificati nelle attività commerciali e nei servizi" (18% del totale). Infine risultano in lieve calo le richieste di professioni tecniche (13%), degli operai specializzati (21%) e delle professioni non qualificate (15%), tutti con una contrazione di un punto percentuale.

Riguardo ai settori di attività, l'industria manifatturiera rappresenta il 37,3% del totale assunti, le costruzioni mantengono la richiesta di nuove assunzioni al 9,1%, mentre i servizi alle imprese restano su una quota del 22,4%. In leggera crescita il settore del commercio (14,5%), mentre i servizi di "alloggio e ristorazione" (8,9%) ed i servizi alle persone (7,8%) mostrano un leggero calo.

Le uniche variazioni significative nel mese di marzo, come si evincerà in seguito dai gruppi professionali, riguardano le entrate previste per livello di istruzione: in particolare cala di tre punti percentuali la richiesta di lavoratori in possesso del diploma di scuola secondaria di II grado (27%), in calo anche i laureati (13%), mentre le figure con qualifica o diploma professionale salgono al 22% del totale e la ricerca di lavoratori senza alcun titolo di studio arriva fino al 36% del totale.

L'analisi sui gruppi professionali mette in evidenza le notevoli difficoltà di reperimento di specifiche figure (tra parentesi la quota di lavoratori non trovati su 100 ricerche di personale con questa qualifica): in testa si ha la ricerca di "Fonditori, saldatori e lattonieri" (88%) ed a seguire "Fabbri e ferrai" (81%); rilevante la richiesta di "Operai specializzati nelle costruzioni" (78%) e del "Personale non qualificato nelle costruzioni" (70%).

Difficile anche la ricerca di "Conduttori di veicoli" (79%) e di "Meccanici, riparatori e manutentori di macchine" (71%).

Le principali motivazioni evidenziate dalle imprese sono la mancanza di candidati, o preparazione ed esperienza inadeguata.

Anche nelle aree funzionali di inserimento in azienda non si rilevano grossi cambiamenti: in lieve crescita le figure che verranno inserite nell'area "produzione beni ed erogazione servizi" (42%), gli impieghi richiesti nelle aree tecniche e progettuali rimangono stabili al 17%, come anche l'area direzionale e quella amministrativa rispettivamente al 4% ed al 5%. In lieve calo invece le figure che si dovranno occupare dell'"area commerciale e vendita" e della "logistica" entrambe al 16%.

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pubblicato il 16/03/2023 ultima modifica 16/03/2023