Excelsior: prosegue il trend positivo nelle assunzioni
Sono stati divulgati i risultati del mese di giugno del Sistema Informativo Excelsior, curato da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane
L'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostra un netto incremento delle previsioni di assunzione nel mese di giugno: 7.140 assunzioni per una variazione del +9,5% rispetto a maggio. Il confronto con giugno del 2022 è ancor più positivo, con i nuovi ingressi nel mondo del lavoro che salgono del 12,6%. A livello regionale le assunzioni previste sono 57.100, ma la crescita annua è molto più contenuta (+5,9%). Ancor più basso l'incremento nazionale (+1,6%), pari ad un totale di 568.000 ingressi previsti.
Per la provincia di Modena il trimestre giugno-agosto, con 18.300 assunzioni, risulta in diminuzione rispetto al trimestre maggio-luglio (-9,9%), probabilmente anche a causa della pausa estiva, tuttavia il confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente appare molto buono (+11,2%).
Nel mese di giugno sono prevalenti i contratti a tempo determinato, che raggiungono quasi la metà delle assunzioni totali (47%), mentre risulta molto inferiore la quota di quelli a tempo indeterminato (18%); rimangono stabili le percentuali dei contratti di somministrazione (23%), così come gli "altri contratti dipendenti" (3%). Scendono invece gli apprendisti (5%) e gli "altri contratti non dipendenti" (4%).
Rimane piuttosto stabile la distribuzione delle richieste per gruppi professionali, con in testa i "professionisti specializzati nelle attività commerciali e nei servizi" (24,7%), in leggera crescita visto anche l'incremento del turismo in questo periodo. Seguono gli "operai specializzati" (20,2%) che insieme ai "conduttori di impianti e macchinari" (18,9%) raggiungono quasi il 40% delle assunzioni totali, a conferma della vocazione industriale della provincia modenese. Rimangono pressoché stabili le quote delle "professioni non qualificate" (13,9%), degli impiegati (7,8%) e delle "professioni intellettuali e scientifiche" (4,4%). Scende infine la proporzione delle "professioni tecniche" (10,1%).
Tra i settori economici sale la quota degli occupati nell'industria, che rimane sempre il settore prevalente (36,6%), in vista della stagione turistica crescono anche le quote dell'alloggio e ristorazione (14,7%) e dei servizi alle persone (10,2%). Scende lievemente la proporzione degli occupati nelle costruzioni (7,9%), mentre più decisa è la diminuzione nei servizi alle imprese (19,8%) e ancor maggiore nel commercio che passa dal 14,2% al 10,8%.
Piuttosto stabile la distribuzione per titoli di studio: il diploma di scuola secondaria rappresenta il 27,0% del totale seguito a ruota dalle qualifiche professionali (26,4%), i laureati sono preferiti nell'11,0% di casi, mentre gli ITS risultano una parte residuale (1,1%). Tuttavia la parte preponderante è rappresentata dalle richieste senza alcun titolo di studio (34,4%).
Per quanto riguarda le caratteristiche personali dei nuovi assunti, i giovani fino a 29 anni sono selezionati nel 37,4% dei casi, è gradita una precedente esperienza lavorativa nel 62,6% delle richieste e cresce al 54,1% la difficoltà di reperimento di manodopera. A tal proposito le figure professionali che le imprese faticano maggiormente a reperire sul mercato sono gli "addetti all'industria tessile" (97,1% di difficoltà), i "saldatori e lattonieri" (91,9%), gli ingegneri (81,7%), gli "operai specializzati per le rifiniture delle costruzioni" (80,3%) e gli "specialisti nella progettazione di applicazioni" (80,0)%.
La proporzione nel collocamento nelle aree funzionali in azienda risulta piuttosto stabile rispetto alla passata rilevazione, con la maggioranza dei nuovi ingressi collocati nella "produzione beni ed erogazione servizi" (46,9%), seguita dall'area "tecnica e progettuale" (16,9%), dall'area "commerciale e di vendita" (15,2%) e dalla logistica (14,3%). Una minima percentuale verrà impiegata nell'area direzionale e in quella amministrativa, entrambe al 3,4%.