Excelsior, in provincia di Modena previste 3.670 assunzioni nel mese di novembre
Il Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane, ha pubblicato il bollettino previsionale relativo al mese di novembre 2020.
L'indagine relativa al mese di novembre è stata fatta all'inizio del mese di ottobre, in quel periodo in Italia non era ancora esplosa la situazione pandemica attuale, ma in Europa la situazione stava già peggiorando, quindi le imprese sono state comunque prudenti: hanno previsto di assumere 3.670 persone, in calo del 9,2% rispetto al dato di ottobre.
In netto calo anche il confronto tendenziale con il dato di novembre 2019: a Modena sono previste assunzioni in diminuzione del 23,9%, in regione del 24,3% e nel totale Italia scendono del 24,4%.
Va meglio il trimestre novembre 2020-gennaio 2021, in previsione delle feste natalizie si prospettano infatti 12.110 nuovi assunti, in aumento del 10,5% rispetto al trimestre precedente, ma ancora in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-26,9%).
Le assunzioni per tipo di contratto vedono sempre prevalere il tempo determinato (44,0%), seguito dal tempo indeterminato che aumenta la propria quota (28,0%), mentre rimane pressoché stabile la proporzione degli interinali (14%). Rimangono residuali gli apprendisti (8,0%) e i co.co.co (4%).
Modena si conferma come provincia trainata dall'industria manifatturiera, infatti il settore che prevede di assumere in maggior misura sarà l'industria, con 1.290 entrate, pari al 35,1% del totale, seguono i "servizi alle imprese" con il 19,3%, infine molto simili le quote del commercio (12,1%), dei "servizi alle persone" (11,4%), dell'alloggio e ristorazione (11,9%), delle costruzioni (10,2%).
La ripresa dell'industria si ripercuote anche sulla distribuzione dei gruppi professionali, che vede la preponderanza degli operai specializzati, essi recuperano quote divenendo un quarto dei nuovi assunti (26,0%), seguono gli "addetti alle attività commerciali e dei servizi" (23%) e i "conduttori di impianti e macchinari" (15%). Buona anche la richiesta di professioni tecniche (12%) e di impiegati (9%), mentre diminuisce la quota delle professioni intellettuali (5%). A questo proposito sono comunque numerose le richieste di figure professionali caratterizzate da high skills, che raggiungono il 17% dei nuovi assunti, pari a 630 ingressi.
Le professioni più difficili da reperire saranno gli operai specializzati metalmeccanici (38,6%), gli operai specializzati nell'edilizia (59,8%), i tecnici informatici (56,8%) e gli specialisti in discipline scientifiche (53,1%).
Diventa minore la quota dei laureati, che si ferma al 10%, mentre rimangono sempre più richiesti il diploma (36%) e la qualifica professionale (30%), un quarto delle richieste non segnala la preferenza per alcun titolo di studio.
L'integrazione dell'indagine che analizza l'impatto dell'emergenza covid sulle imprese, mostra come il 53,3% di imprese modenesi stiano operando come nel periodo anteriore alla pandemia, esse sono concentrate maggiormente nell'industria piuttosto che nei servizi e solamente l'1,8% pensa di cessare l'attività, soprattutto nell'alloggio e ristorazione (2,9%).
Sulle previsioni di ritorno ad un'attività normale, la maggioranza delle imprese ritiene che ciò sarà possibile solamente nel secondo semestre del 2021 (50,5%), con concentrazioni maggiori nel settore alloggio e ristorazione (66,8%). Il 33,0% pensa di recuperare entro i primi sei mesi del prossimo anno, mentre solamente il 16,5% ritiene che tornerà alla normalità entro il 2020, la maggioranza di quest'ultima categoria si concentra nei servizi alle imprese (22,6%).
Infine l'occupazione sarà stazionaria nel 75,7% delle aziende, mentre si prevede un calo in un'impresa su cinque (19,0%).