Excelsior: boom di assunzioni previste nel mese di gennaio

Ritorna in crescita l'industria con richieste di alte professionalità per l'innovazione

A gennaio 2023 sono quasi il doppio, rispetto al mese di dicembre 2022, i lavoratori che le imprese modenesi prevedono di assumere. Questi i risultati del Sistema Informativo Excelsior sulle previsioni di assunzione delle imprese nel primo mese del nuovo anno. L'indagine è organizzata da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane.

L'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena indica infatti una previsione di 8.850 assunzioni, con una variazione congiunturale pari al +94,8%; risulta positivo anche il confronto con lo stesso mese dell'anno precedente (+17,8%). Il dato regionale è simile a quello provinciale, con un incremento congiunturale del +94,8% pari a 49.100 assunzioni. Più moderato appare l'aumento nazionale: con 504.000 assunzioni si ferma infatti al +53,2%.

Il trimestre gennaio-marzo 2023 è anch'esso positivo: le imprese prospettano 21.520 ingressi nel mondo del lavoro a Modena pari ad una crescita dell'11,5% rispetto al trimestre precedente e del 20,0% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.

La distribuzione delle assunzioni per tipo di contratto vede una diminuzione, rispetto a dicembre, della quota dei contratti a tempo determinato, che diventa il 35,0% del totale a favore dei contratti di somministrazione (26,0%) e dei "co.co.co e altri non dipendenti" che per la prima volta si avvicinano al 10,0%. Rimangono stabili le quote dei lavoratori a tempo indeterminato (23,0%) e in apprendistato (5,0%), mentre scendono leggermente gli "altri dipendenti" (2,0%).

La ripresa delle assunzioni si avverte soprattutto nell'industria, che vede la sua quota arrivare quasi al 40,0%, ma crescono anche i servizi alle imprese, che assumeranno quasi un quarto degli addetti totali (23,0%). Le costruzioni ancora sospinte dai bonus arrivano all'8,4%. Si riducono invece le quote di tutte le attività connesse con i servizi, come il turismo (7,8%), i servizi alle persone (8,1%) e il commercio (12,8%).

La suddivisione delle assunzioni per gruppi professionali ricalca l'andamento che si è verificato nei settori economici, così emerge un aumento delle quote per le professioni più specializzate, come quelle intellettuali (7,1%), tecniche (14,0%) e degli impiegati (9,3%) a discapito delle "professioni specializzate nelle attività commerciali e nei servizi" (14,9%). Rimane pressoché stabile la proporzione dei conduttori di impianti e macchinari (19,5%) e delle professioni non qualificate (14,4%), mentre cresce la coorte degli operai specializzati (20,5%).

I titoli di studio preferiti dalle imprese riflettono una maggior qualificazione dei nuovi assunti, cresce infatti la quota di lauree e ITS (17,4%) a discapito delle qualifiche professionali (21,5%); rimangono invece pressoché invariati rispetto al mese di dicembre, il diploma (27% del totale) e le richieste di personale con nessun titolo di studio (34,1%).

Si nota inoltre un incremento delle high skills che caratterizzano 1.890 assunzioni. L'esperienza lavorativa è richiesta nel 61,4% dei casi; scende tuttavia la proporzione di giovani preferiti nel 33,5% delle ricerche, mentre la difficoltà di reperimento rimane particolarmente elevata e pressoché costante (46,4%).

A tal proposito le qualifiche professionali più difficili da trovare per le imprese risultano i "medici e gli specialisti della salute" (78,6%), seguono poi diverse categorie di operai, come gli "operai specializzati nell'edilizia" (71,5%), gli "operai metalmeccanici" (69,2%) e gli "operai specializzati nell'industria del legno e della carta" (66,7%). Infine, tra gli impiegati risulta difficoltoso reperire gli "specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche" (62,6%).

In corrispondenza di un incremento delle high skills, si nota una crescita della quota di persone che verranno impiegate nell'area tecnica e progettuale delle aziende (18,2%), mentre scende la quota assunta nell'area "produzione beni ed erogazione servizi" (40,8%). Rimangono pressoché stabili le persone occupate nelle altre aree funzionali: logistica 15,8%, area commerciale e vendita 14,5% e area amministrativa 5,9%.

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pubblicato il 05/01/2023 ultima modifica 05/01/2023