Prosegue l'avanzata delle imprese guidate da stranieri
La crescita congiunturale delle imprese condotte in maggioranza da imprenditori stranieri è stata molto lieve nel terzo trimestre, mentre su base tendenziale si registra una forte ripresa; lo attestano i dati Infocamere elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio. Al 30 settembre 2021 diventano 8.412 le imprese con titolari stranieri, 10 in più di quelle rilevate a giugno, pari ad un incremento congiunturale dello 0,1%.
A livello regionale la provincia capofila per imprese straniere in valore assoluto è Bologna, la quale presenta un quinto di tutte le imprese straniere in regione, mentre Modena continua a conservare la seconda posizione con una quota pari al 16,0%, seguita a ruota da Reggio Emilia (15,8%).
Il tasso di imprese straniere di Modena è praticamente coincidente con la media regionale (13,1%), invece la provincia di Reggio Emilia con oltre 8.000 imprese a conduzione straniera presenta la proporzione maggiore che si attesta ormai al 17,0%; Ferrara continua al contrario a presentarsi come la provincia in regione con il più basso tasso di imprese straniere (9,8%).
Ritornando alle imprese modenesi, il confronto tendenziale delle ‘straniere' risulta ancor più performante di quello congiunturale: le imprese straniere salgono infatti del +3,4% rispetto al 30 settembre 2020, con 279 imprese in più. Nessun settore risulta in calo ed alcuni registrano incrementi piuttosto consistenti, come l'agricoltura (+8,6%), i "servizi alle persone" (+5,6%) ed i "servizi alle imprese" (+5,1%). Risulta buono anche l'andamento delle costruzioni (+4,4%) e del commercio (+3,4%), più attenuato dal canto suo l'incremento nelle attività di alloggio e ristorazione (+1,5%).
Le variazioni tendenziali non hanno cambiato sostanzialmente la distribuzione delle imprese straniere per settori di attività, rimangono infatti concentrate nelle costruzioni con una quota maggioritaria del 31,1% sul totale modenese, nel commercio presenziano per il 21,8% e nell'industria manifatturiera per il 16,7%; mentre risultano molto inferiori in altri settori come nei servizi alle persone (5,6%) e nell'agricoltura (1,5%). Le imprese manifatturiere a conduzione straniera che rappresentano il 16,7% del totale sono molto concentrate in alcune lavorazioni, infatti più della metà di esse opera nel tessile abbigliamento (51,5%), seguono la produzione di prodotti in metallo (22,6%), e la "riparazione e manutenzione" (7,5%).
L'analisi sulle forme giuridiche utilizzate dagli imprenditori stranieri per costituire l'impresa evidenzia come gli stessi preferiscano lavorare da soli, infatti la ditta individuale è la forma giuridica prevalente (74,7%), da segnalare però che alcune cose stanno cambiando, infatti le società di capitali presenti per il 17,1% delle forme giuridiche continuano a registrare aumenti notevoli, in particolare nel terzo trimestre 2021 hanno segnato un incremento tendenziale pari al +15,8%.
Una quota minore è data dalle società di persone (5,6%) che si confermano stabili su base congiunturale, ma in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-1,3%), e le cooperative (2,3%), le quali rispecchiano gli andamenti delle società di persone, arrivando però a registrare un calo tendenziale del -6,8%.