Movimentazione Registro imprese 2013

Dopo tre anni positivi, ritorna negativo il saldo alla Camera di Commercio di Modena

Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena ha elaborato i risultati di Movimprese, la banca dati di Infocamere che permette di monitorare l'andamento del numero delle imprese iscritte al Registro Imprese delle Camere di Commercio.

Dopo due trimestri positivi, l'ultimo trimestre del 2013 ha ripreso il segno opposto, con un totale di nuove imprese iscritte pari a 1.069 a fronte di 1.193 cessazioni non d'ufficio, producendo un saldo negativo pari a 124 imprese. D'altro canto le imprese registrate passano da 75.340 al 30 settembre 2013 a 75.158 al 31 dicembre 2013, con una diminuzione pari a -0,16%.

Anche l'andamento totale nell'anno 2013 mostra una lieve diminuzione, infatti nonostante le imprese iscritte nel 2013 siano 4.961 (maggiori del 5,3% rispetto al 2012), le cessazioni non d'ufficio accusano un'impennata (5.094, +9,1%), producendo un saldo negativo di 133 imprese. E' la seconda volta che le imprese della provincia registrano una diminuzione: la precedente si era registrata nel 2009 dove risultava un disavanzo pari a -273 imprese.

Il tasso annuale di sviluppo risulta -0,18%, valore intermedio tra quello dell'Emilia Romagna (-0,59%) e quello nazionale (+0,21%) posizionando Modena al cinquantaduesimo posto della graduatoria provinciale. In effetti proprio la zona del Nord Est d'Italia segnala l'andamento peggiore (-0,56%), mentre tutte le altre circoscrizioni hanno segno positivo.

Le imprese artigiane continuano a registrare cali più sensibili rispetto al totale imprese, con un saldo negativo annuale pari a -375 imprese e un tasso di sviluppo del -1,66%. L'Emilia Romagna va leggermente meglio (-1,58%) e anche la media nazionale è meno negativa (-1,39%). Da notare come la concentrazione di imprese artigiane sia molto maggiore a Modena (29,5% del totale imprese) e in Emilia Romagna (29,3%) rispetto alla media italiana (23,2%), pertanto l'andamento negativo di questo comparto influisce in modo più marcato sulla tendenza del totale imprese.

Il confronto annuale delle imprese registrate mostra una riduzione del -0,32%, migliore sia al dato regionale (-1,0%), sia a quello nazionale (-0,5%), portando il totale imprese da 75.399 nel 2012 a 75.158 alla fine del 2013.

Anche le imprese attive sono in diminuzione: -598 aziende mancate all'appello nel 2013, con un calo percentuale pari a -0,9%. L'esame per forma giuridica segnala anche quest'anno l'incremento delle società di capitali (+1,4%) e delle "altre forme giuridiche" (+6,9%), mentre continua la discesa delle imprese individuali (-1,6%) e ancor di più delle società di persone (-2,3%).

L'analisi per macrosettori mostra la sensibile diminuzione delle imprese agricole (-4,8%), la cui caratteristica è comunque strutturale: infatti tale calo era iniziato già prima della lunga crisi dell'economia italiana. Anche le imprese manifatturiere sono in sofferenza (-2,6%), così come le costruzioni (-1,1%), mentre reggono i servizi che mantengono un valore positivo pari a +0,6%.

Più nel dettaglio, gli unici settori dell'industria che presentano incrementi di imprese sono la riparazione e manutenzione di macchine (+2,1%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+1,9%) e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+0,5%). Tutti gli altri settori sono in diminuzione; i più evidenti risultano la stampa e riproduzione di supporti registrati (-6,8%), la fabbricazione di mobili (-6,3%) e l'industria chimica e farmaceutica (-5,7%).

Evoluzione opposta per i servizi: solamente due settori risultano negativi, l'istruzione (-5,9%) e il trasporto e magazzinaggio (-4,7%), mentre tutti gli altri settori evidenziano incrementi di imprese più o meno marcati. Gli andamenti migliori derivano dalle "attività artistiche e di intrattenimento" e dal "noleggio e attività di supporto alle imprese" (entrambi +5,2%), seguiti dalla sanità e assistenza sociale (+3,1%) e dalle attività finanziarie e assicurative (+2,9%).

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