Le imprese a conduzione giovanile in provincia di Modena
Infocamere ha diramato i dati del secondo trimestre 2020 sulla demografia delle imprese giovanili, cioè le imprese in cui la maggioranza dei soci ha meno di 35 anni.
L’elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostra due andamenti differenti a seconda del periodo di confronto. L’analisi congiunturale mostra un incremento, infatti nel secondo trimestre dell’anno le imprese giovanili attive, passano da 4.178 al 31 marzo 2020 4.322 al 30 giugno, con 144 imprese in più, pari ad un incremento congiunturale del +3,4 %.
La crescita trimestrale registrata non è stata sufficiente a compensare il calo che annualmente si verifica in tali tipi di impresa in quanto ogni anno, a causa della definizione stessa di impresa giovanile, escono dall’analisi tutte le imprese i cui soci compiono 36 anni. Nel 2019 tale fenomeno è risultato molto marcato, pertanto il confronto tendenziale con giugno 2019 risulta ancora negativo: si perdono 136 imprese giovanili attive, con una diminuzione pari al 3,1%.
In regione Modena risulta la seconda provincia per numero assoluto di imprese giovanili attive (15,9% del totale regionale) dopo Bologna (20,7%), Reggio Emilia segue a ruota (14,5%) e mostra il miglior tasso di imprese giovanili rispetto a quelle totali (8,1%), mentre la provincia con imprese meno giovani risulta Forlì-Cesena (6,0%). A Modena il tasso di imprese giovanili rispetto alle imprese totali rimane pari a 6,7%, simile a quello regionale (6,8%).
Il settore maggiormente in difficoltà risulta l’”alloggio e ristorazione”, che perde 47 imprese attive pari al -9,7%, ma continua a rappresentare il 10,1% del totale imprese giovanili. Cala anche il numero di imprese nelle costruzioni (-5,8%) rimanendo però un settore ad elevata concentrazione di imprese giovani (17,8%). Infine il commercio assomma quasi un quarto delle imprese giovanili (24,5%), ma risulta anch’esso in calo (-3,5%). Diminuzioni più contenute per le attività manifatturiere (-1,9%) e per i servizi alle persone (-1,6%), mentre gli unici settori in crescita risultano l’agricoltura (+1,9%), che continua ad attrarre giovani, e i servizi alle imprese (+0,5%), che raggiungono anch’essi quasi un quarto delle imprese (23,3%).
All’interno dell’industria manifatturiera le imprese giovanili sono raggruppate in tre principali comparti: metalmeccanica, pari al 31,6% del totale manifatturiero e una delle poche attività in aumento (+2,4%), tessile abbigliamento (24,4%), che invece registra un sensibile calo (-11,7%) e “riparazione e manutenzione” (16,7%), in crescita da anni (+4,7%).
Infine la distribuzione per forma giuridica delle imprese giovanili è più concentrata di quelle femminili: la maggioranza degli under 35 sceglie l’impresa individuale (73,4%), in calo del 2,2%, seguita dalle società di capitali (20,1%) che registrano la diminuzione più contenuta (-1,3%), mentre poco utilizzata è la forma delle società di persone (5,3%), con una contrazione sensibile (-15,9%), infine le altre forme sono residuali (1,3%) e anch’esse in forte perdita (-16,4%).