In flessione le imprese femminili nel 2022

A Modena più di una azienda su cinque è capitanata in maggioranza da donne. Nel 2022 registrano una contrazione nei settori agricoltura e manifatturiero, ma crescono nei servizi alle imprese

Le imprese femminili in provincia di Modena scendono sotto soglia 14.000 nel 2022. Nel Registro Imprese risultano infatti 13.972 posizioni attive al 31/12/2022, in calo dello 0,6% rispetto a settembre, pari a 85 imprese in meno. Anche la variazione annuale risulta negativa (-0,6%), con 79 imprese in meno rispetto al 31 dicembre 2021.

Questi in sintesi gli ultimi dati diffusi da Infocamere ed elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena, riguardo alla consistenza e movimentazione delle imprese in cui il titolare o la maggioranza dei soci è rappresentata da donne imprenditrici.

Il tasso di femminilità rimane invariato, pari al 21,8%, cioè più di un'impresa su cinque è capitanata da donne. La media regionale è inferiore (21,4%) e la provincia con la maggior percentuale di imprese femminili risulta Ferrara (23,1%), mentre quella con il livello inferiore è Reggio Emilia (18,9%).

Infine Bologna registra il maggior numero di imprese femminili nella regione con una quota pari al 21,3% del totale regionale, mentre Modena è in seconda posizione con il 16,5%.

Dopo il 2021, che registrava una ripresa in seguito alla fine della pandemia, il 2022 segna una battuta di arresto per le imprese attive femminili, infatti la maggior parte dei settori registrano risultati negativi: l'agricoltura scende del 3,2%, il commercio del 2,3%, calano anche le industrie manifatturiere (-2,1%) e l'alloggio e ristorazione (-1,3%). Buono invece l'andamento dei servizi alle imprese (+2,8%), più moderato l'incremento dei servizi alle persone (+0,7%). Crescono inoltre le imprese nel settore delle costruzioni grazie ai bonus governativi (+1,0%), anche se non è un'attività propriamente prediletta dalle imprese femminili.

Queste variazioni hanno modificato la composizione delle imprese femminili per settori di attività: le imprese agricole rompono al ribasso la soglia del 14% raggiungendo il 13,3% del totale, mentre i servizi alle imprese raggiungono quasi un quarto delle imprese femminili totali (23,7%) diventando il primo settore per numero di imprese. Anche i servizi alle persone accrescono la loro quota sul totale (14,5%), così come le costruzioni (4,4%).

Perdono invece terreno il commercio (23,4%), che lascia lo status di primo settore, le imprese manifatturiere (11,8%) e l'alloggio e ristorazione (9,0%).

All'interno dell'industria manifatturiera sono in contrazione i settori tipicamente femminili come il tessile abbigliamento che scende per la prima volta sotto la soglia del 50% delle imprese manifatturiere (49,5%) a causa di una sensibile perdita di imprese attive (-4,9%).

Più stabile la quota dell'industria alimentare (11,1%), che tuttavia mostra anch'essa un netto calo di imprese attive (-4,7%). Aumentano invece sensibilmente le imprese di produzione di prodotti in metallo (+7,4%), superando per la prima volta il 10% del totale manifatturiero (10,8%).

La composizione per forme giuridiche delle imprese femminili continua ad essere differente dal totale delle imprese modenesi anche se le quote si stanno lentamente avvicinando: le società di capitali crescono del +2,4% nel 2022 diventando quasi un quarto delle imprese femminili totali (23,5%), le società di persone sono in calo del -3,4% e la loro quota scende al 12,6%; calano anche le ditte individuali (-1,1%), ma rimangono la forma giuridica preferita dalle donne (62,3%), mentre le "altre forme giuridiche" crescono del +2,3%, raggiungendo l'1,5% del totale.