In crescita le imprese femminili dopo la flessione del 2020
Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio ha elaborato i dati Infocamere sulle imprese femminili, cioè le aziende in cui la maggioranza dei soci è rappresentata da donne imprenditrici. In provincia di Modena al 31 dicembre 2021 risultano attive 14.051 posizioni, in calo dello 0,3% rispetto al 30 settembre, pari a 41 imprese in meno. Tuttavia l'andamento dell'intero anno risulta positivo, con un incremento dell'1,0% rispetto a dicembre 2020, pari a ben 140 imprese in più.
Le imprese attive totali sono aumentate in misura inferiore (+0,5%), pertanto cresce leggermente il tasso di femminilità che diviene pari a 21,8%, cioè più di un'impresa su cinque è capitanata da donne. La media regionale è inferiore (21,3%); la provincia con la maggior percentuale di imprese femminili risulta Ferrara (23,1%), mentre quella con il livello inferiore è Reggio Emilia (18,9%). Infine Bologna registra il maggior numero di imprese femminili in valore assoluto con una quota pari al 21,3% del totale regionale e Modena risulta seconda con il 16,5%.
La ripresa dopo gli effetti negativi della pandemia nel 2020 è stata buona, infatti quasi tutti i settori registrano un aumento delle imprese attive, innanzitutto le costruzioni (+7,0%) che hanno beneficiato dei bonus fiscali elargiti dal governo. In crescita anche i servizi alle imprese (+2,5%), i servizi alle persone (+1,5%) e il commercio (+1,3%). L'industria manifatturiera risulta pressoché stabile (+0,1%), mentre sono in calo l'alloggio e ristorazione (-0,5%) e l'agricoltura (-2,4%), che registra perdite di imprese ormai da parecchi anni.
Queste variazioni hanno modificato leggermente la composizione delle imprese femminili per settori di attività, così le imprese agricole rompono la soglia del 14% e rimangono al 13,6% del totale, i servizi alle imprese divengono quasi un quarto delle imprese femminili totali (22,9%) e anche le costruzioni guadagnano qualche punto percentuale di quota (4,3%). Rimangono abbastanza stabili nella loro proporzione le imprese del commercio (23,8%), dei servizi alle persone (14,3%) e della manifattura (12,0%). Il settore che ha più sofferto durante la pandemia, l'alloggio e ristorazione, scende dal 9,2% al 9,1%.
All'interno dell'industria manifatturiera rimangono tre i settori principali capitanati da donne: il tessile-abbigliamento che rappresenta il 50,7% delle imprese femminili manifatturiere e rimane pressoché stabile (-0,1%), segue a distanza l'industria alimentare (11,4% del totale) in netto recupero (+5,0%), mentre risulta in calo la produzione di manufatti in metallo (-3,6%), arrivando al 9,8% del totale.
Infine, la composizione per forme giuridiche delle imprese femminili continua ad essere un po' differente dal totale imprese modenesi anche se le quote si stanno lentamente avvicinando: le società di capitali crescono del 4,4% nel 2021 raggiungendo la quota del 22,8% del totale, le società di persone sono in calo del 2,8% e la loro quota scende al 13,0%; tengono le ditte individuali (+0,7%) rimanendo così la forma giuridica preferita dalle donne (62,7%), mentre le altre forme rimangono costanti e sono solamente l'1,2% del totale.