In calo imprese a conduzione giovanile in provincia di Modena
I dati Infocamere, elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena, confermano, come ogni primo trimestre di ciascun anno, il calo fisiologico delle imprese giovanili anche nel periodo gennaio - marzo 2019.
Le imprese gestite da under 35 in provincia passano da 4.827 al 31 dicembre 2018 a 4.306 al 31 marzo 2019, pari a 521 imprese in meno ed una diminuzione congiunturale del -10,8%. Tale diminuzione si verifica sempre nel primo trimestre di ciascun anno a causa della definizione stessa di impresa giovanile: infatti sono considerate tali le imprese condotte per la maggioranza da soci con meno di 35 anni, pertanto con l'inizio di un nuovo anno solare escono dall'insieme tutte le imprese i cui soci compiono 36 anni. Negli ultimi anni il fenomeno è risultato particolarmente evidente.
In effetti, le iscrizioni nel corso del 2018 non hanno compensato questo calo iniziale, pertanto anche il confronto tendenziale risulta negativo (-3,0%), con 132 imprese in meno rispetto a marzo 2018.
Tuttavia in tutta la regione tale diminuzione è generalizzata, pertanto Modena rimane la seconda provincia dell'Emilia-Romagna per numero di imprese capitanate da giovani (16,0% del totale regionale), preceduta da Bologna (20,1%) e seguita da Reggio Emilia (14,7%). Rimane anche piuttosto differente la proporzione tra imprese giovanili e totale imprese nelle diverse province: la provincia più giovane risulta Reggio Emilia (8,2% di imprese under 35), mentre la più matura risulta Forlì-Cesena (6,0%).
Le imprese under 35 prediligono settori differenti rispetto al totale imprese modenesi, infatti la maggior concentrazione di imprese "giovani" si trova nel commercio (25,0%), seguito dai servizi alle imprese (22,3%) e dalle costruzioni (18,1%). Superiore alla media modenese anche l'"alloggio e ristorazione" (10,8%), mentre vi è minore concentrazione in agricoltura (5,9%) e nell'industria manifatturiera (9,6%).
All'interno di quest'ultima le imprese under 35 si concentrano in tre settori principali: il tessile-abbigliamento che rappresenta il 26,8% del totale manifatturiero, ma registra un sensibile calo tendenziale (-17,4%), la fabbricazione di prodotti in metallo, con una quota del 22,9% e in calo del 2,1% e la "riparazione e manutenzione" (15,0%), in aumento già da parecchi anni (+5,2%).
Il confronto tendenziale per settori di attività vede l'incremento dei servizi alle imprese (+5,6%) e dell'agricoltura (+2,8%); tutti gli altri settori sono in calo, in particolare le costruzioni (-9,4%), le industrie manifatturiere (-6,2%) e il commercio (-5,2%).
La forma giuridica delle imprese giovanili è ancor più concentrata di quelle femminili nelle imprese individuali, che sono il 72,9% del totale, ma risultano in calo del 3,1%. Solamente il 6,1% è rappresentato da società di persone, in calo del 5,4%, mentre le società di capitali sono l'unica forma giuridica in aumento (+0,4%) raggiungendo il 19,6% del totale. Residuali le "altre forme" (1,5%).