II trimestre 2013: saldo positivo al Registro Imprese.

Aumentano le imprese registrate in provincia di Modena
grazie alla dinamica delle iscrizioni che rimane positiva nonostante la crisi


A Modena c’è ancora voglia di fare impresa, nonostante la crisi e le aspettative incerte sul futuro dell’economia. Nel secondo trimestre del 2013 sono di nuovo in aumento le imprese registrate in provincia. Infatti, dai dati di Infocamere, risulta positivo di 316 unità il saldo tra le imprese iscritte (1.241) e quelle cessate non d’ufficio (925). In questo modo le imprese registrate arrivano a quota 75.219, con un incremento pari al +0,42%, inferiore alla media nazionale (+0,52%), ma superiore a quella regionale (+0,39%). Modena si posiziona così al cinquantunesimo posto tra le provincie italiane per tasso di crescita.

Questo trimestre l’andamento delle imprese artigiane è positivo (+101 unità) e, con un tasso di crescita pari al +0,45%, porta Modena al quindicesimo posto della classifica nazionale, con una performance migliore dei rispettivi dati regionali e nazionali (-0,16% e -0,01%).

Tuttavia la ripresa avvenuta nel secondo trimestre non è sufficiente a bilanciare il saldo negativo avutosi nel primo trimestre, così nei primi sei mesi dell’anno si registra un calo di 128 imprese. Pertanto la variazione tendenziale rispetto al primo semestre del 2012 mostra un valore negativo pari a -0,2%. Anche in questo caso l’andamento modenese è migliore sia rispetto all’Emilia Romagna (-0,8%), sia rispetto al totale Italia (-0,4%).
In effetti a Modena, a fronte di un sensibile incremento di imprese cessate (+7,0%), continuano ad aumentare le imprese iscritte (+4,6%), mentre in Emilia Romagna si registra un -0,5% ed in Italia -2,2%.

In analogia con le imprese registrate, anche le imprese attive sono in calo rispetto al 30 giugno 2012, passando da 68.043 a 67.561 (-0,7%).
Le forme giuridiche più penalizzate sono già da tempo le società di persone (-2,0%) e le imprese individuali (-1,2%), mentre continuano ad aumentare le società di capitali (+1,1%) e le ‘altre forme giuridiche’ (+4,8%).

Tra i settori economici, l’agricoltura perde terreno (-3,7%) insieme alle attività manifatturiere (-2,2%), mentre i servizi rimangono pressoché stabili (+0,3%).
All’interno del manifatturiero gli unici settori positivi sono la ‘riparazione e manutenzione’ (+6,8%) e la ‘fabbricazione di mezzi di trasporto’ (+1,2%). Gli andamenti peggiori sono per l’editoria (-7,0%), la produzione di mobili (-6,0%) e le industrie chimica e ceramica (entrambe -5,6%).
Nei servizi calano le imprese dell’istruzione (-4,9%) e dei ‘trasporti e magazzinaggio’ (-3,4%), mentre sono in espansione ‘sanità e assistenza sociale’ (+5,2%), ‘noleggio e altri servizi alle imprese’ (+5,1%) e ‘servizi di informazione e comunicazione’ (+2,7%).

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