Diminuzione di imprese femminili nel primo trimestre del 2024

Maggiormente penalizzati il manifatturiero, le costruzioni e l'agricoltura

Prosegue la perdita di imprese da parte dell'universo femminile, infatti nel primo trimestre del 2024 si riducono nuovamente le imprese attive capitanate da donne dopo un anno non proprio positivo. Risultano infatti 13.699 le imprese attive femminili al 31/03/2024, 49 imprese in meno rispetto al dato di dicembre 2023 (-0,4%). Il confronto annuale vede una perdita dell'1,6%, che corrisponde a 226 imprese in meno rispetto a marzo 2023.

Questi, in sintesi, i risultati dell'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sui dati relativi alla natimortalità delle imprese rilasciati da Infocamere.

A causa di tale andamento, scende anche leggermente la quota di imprese femminili sul totale imprese (21,7%), ma rimane sempre superiore alla media regionale (21,4%).

Esaminando l'andamento per settori merceologici, gli unici comparti che registrano incrementi sono i servizi alle persone (+1,2%) e i servizi alle imprese (+0,6%), questi ultimi rimangono così il primo settore per numero di imprese femminili, rappresentando un quarto del totale. Calano invece sensibilmente le industrie manifatturiere (-4,7%), con una diminuzione di 77 aziende; dopo il boom degli anni precedenti scendono anche le costruzioni (-3,5%) e perde di nuovo terreno l'agricoltura (-3,2%).

Diminuisce il numero di imprese attive anche in un altro settore molto rappresentato tra le imprese femminili, il commercio: già in crisi da alcuni anni, scende ulteriormente del 2,8%, rimanendo con una quota pari al 22,8% del totale. Infine, perde imprese attive pure l'"alloggio e ristorazione" (-1,7%).

Le imprese femminili dell'industria manifatturiera operano soprattutto in tre settori principali: il tessile abbigliamento, l'alimentare e la fabbricazione di prodotti in metallo. Nel primo trimestre tutti e tre mostrano un calo tendenziale, di cui il maggiore riguarda il tessile abbigliamento (-6,7%) pari a -53 imprese. In tal modo la sua quota si riduce al 48,0% delle imprese femminili del manifatturiero.

Dopo una vistosa crescita diminuiscono anche le imprese della fabbricazione di prodotti in metallo (-5,6%) arrivando ad una quota dell'11,0 e le imprese alimentari infine perdono il 2,7%.

La maggioranza delle imprese capitanate da donne opera con la forma giuridica della ditta individuale (62,2%), che tuttavia risulta in calo ormai da diversi trimestri e ora registra un -1,8%. Diminuiscono anche le "altre forme giuridiche" (-2,4%) e soprattutto le società di persone (-5,9%) che perdono terreno inesorabilmente ormai da anni. Analogamente al totale imprese modenesi, l'unica forma giuridica in aumento sono le società di capitali, che guadagnano l'1,0% arrivando al 24,3% del totale.