Demografia imprenditoriale: rallenta la perdita di imprese nel 2024

Proseguono le difficoltà dell'industria manifatturiera, i servizi rimangono stabili, mentre sono in aumento le imprese delle costruzioni

Risulta positivo il saldo tra imprese iscritte e cessate non d'ufficio nell'anno 2024; tuttavia, si registra ancora una perdita di imprese registrate a causa delle cancellazioni d'ufficio. Questi i primi risultati dell'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena relativa ai dati Infocamere sulla demografia imprenditoriale.

Si evidenziano dinamiche contrastanti nell'andamento imprenditoriale della provincia di Modena: il quarto trimestre dell'anno chiude in negativo, con un saldo di -161 imprese derivante da 920 imprese iscritte e 1.081 imprese cessate non d'ufficio; in questo modo le imprese registrate totali raggiungono la quota di 69.749 con una variazione congiunturale del -0,3%.

Il saldo annuale risulta invece positivo: grazie a 4.317 imprese iscritte e 3.970 imprese cessate non d'ufficio, la differenza è pari a 347 imprese, che portano ad un tasso di sviluppo del +0,49%, superiore a quello regionale (+0,17%), ma inferiore al dato italiano (+0,62%). Modena si colloca così al 34esimo posto nella classifica di tutte le province italiane per crescita imprenditoriale. Un segnale positivo emerge inoltre dalle imprese iscritte: nel 2024 risultano in aumento del 7,8%, mentre le cessate non d'ufficio crescono del 6,0%.

Grazie a questi segnali incoraggianti, rallenta la perdita di imprese registrate nella provincia, che tuttavia non si ferma: prosegue infatti nel 2024 l'attività di cancellazione d'ufficio del Registro delle Imprese per eliminare le aziende che risultano ancora iscritte, ma che non operano più da diverso tempo, arrivando a 796 cancellazioni nell'intero anno.
In seguito a questa attività, l'andamento tendenziale del numero di imprese registrate della provincia di Modena appare in calo dello 0,6%, risultato comunque migliore sia del dato regionale (-0,9%), sia di quello Italiano (-1,3%).

Rimangono invece pressoché costanti le imprese attive, cioè quelle che hanno effettivamente dichiarato l'inizio dell'attività: scendono dello 0,1% in un anno, pari a 72 imprese in meno. Tra le forme giuridiche, la perdita si concentra soprattutto nelle "altre forme" che registrano un calo del -16,0%; si rileva una diminuzione inferiore per le società di persone (-4,0%), mentre rimangono stabili le imprese individuali. Prosegue invece l'ascesa delle società di capitali che guadagnano 548 imprese, pari al +2,8%.

Tra i macrosettori, continuano le difficoltà dell'industria manifatturiera che perde 190 imprese attive (-2,3%), scende anche l'agricoltura (-1,5%), mentre rimangono pressoché stabili i servizi (-0,1%). Le costruzioni rimangono l'unico settore in crescita (+1,9%).

Perdono imprese attive tutti i settori dell'industria manifatturiera tranne la "riparazione e manutenzione" (+2,3%). In particolare, risultano in maggiore difficoltà la fabbricazione di mobili (-5,7%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (-5,1%), il tessile abbigliamento (-5,0%) e la ceramica (-4,1%). Si riducono le perdite per gli altri due settori tipici della provincia: l'alimentare scende dell'1,7% e il metalmeccanico dell'1,5%.

I servizi mostrano un andamento migliore e solamente tre settori perdono imprese attive: il trasporto e magazzinaggio (-3,6%), il commercio (-1,9%) e l'alloggio e ristorazione (-0,3%). Tutti gli altri comparti sono positivi, con risultati particolarmente incoraggianti per le "attività professionali scientifiche e tecniche" (+4,2%), l'istruzione privata (+4,0%) e le "attività finanziarie e assicurative" (+3,4%).

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pubblicato il 23/01/2025 ultima modifica 23/01/2025