Dataview: la demografia della provincia di Modena
Cinque dei sei indicatori presentati risultano infatti migliori della media italiana, nonostante il tasso di fecondità modenese non garantisca una stabilità di popolazione in assenza di flussi migratori e l'indice di vecchiaia sia previsto piuttosto elevato nel 2042.
Il tasso di fecondità (cioè il numero medio dei figli per donna) è pari a 1,25, in base a ciò la provincia di Modena risulta al 26-esimo posto della classifica provinciale nazionale; tuttavia, il tasso necessario per mantenere costante la popolazione dovrebbe essere uguale 2, ma in alcune province è addirittura inferiore di 1.
Nonostante il basso numero di figli per donna, la popolazione aumenta dell'11,3% negli ultimi ventidue anni, variazione che pone la provincia al 15-esimo posto nella classifica nazionale. Tale crescita, tuttavia, non è dovuta alla differenza fra nati e deceduti, ma piuttosto ad un flusso migratorio positivo.
La variazione della popolazione prevista nei prossimi 22 anni risulta inferiore a quella registrata in passato (+3,2%), ma risulta uno dei migliori risultati a livello nazionale, ponendo Modena in settima posizione.
L'indice di vecchiaia misura il confronto fra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione da 0 a 14 anni. Al primo gennaio 2024 è pari a 186,8, cioè la quota di ultrasessantacinquenni è quasi il doppio dei giovani fino a 14 anni. Risulta uno dei dati migliori in Italia, che pone la provincia al 25-esimo posto.
Al primo gennaio del 2042 tale indice crescerà ulteriormente, arrivando a 271,2, cioè la quota degli anziani è più di due volte e mezzo la quota dei giovani. A livello nazionale è uno dei risultati migliori, portando la provincia di Modena al 13-esimo posto.
Nonostante il flusso migratorio sia sempre positivo in provincia, il tasso di emigrazione, cioè il rapporto degli italiani che si sono trasferiti all'estero dal 2017 al 2023 per 1.000 abitanti, appare piuttosto elevato: risulta pari a 2,37 ed è più alto delle altre province italiane, ponendo Modena al 79-esimo posto (in questo caso un valore basso risulta migliore, perché mantiene nel territorio le risorse umane locali).