Manifatturiero, produzione in calo nel II trimestre
Si indebolisce la domanda interna, ancora opportunità sui mercati esteri
I mesi da aprile a giugno di quest'anno hanno visto assommarsi due fattori estremamente negativi per le imprese della provincia: la crisi preesistente e gli esiti nefasti del sisma che ha colpito i territori dell'area nord, investendo anche aziende subfornitrici o comunque facenti parte dell'indotto, in altre zone della provincia.
La Camera di commercio, con la collaborazione di Cna e Confindustria Modena, ha svolto la consueta indagine sull'andamento congiunturale, raccogliendo oltre 350 questionari, anche provenienti da alcune imprese colpite dalla calamità.
Gli esiti, come ci si poteva attendere, non sono stati positivi: la produzione è risultata in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del -9,2%, anche se si è notato un incremento rispetto al primo trimestre dell'anno pari al +3,1%, dato che lascia uno spiraglio di speranza sull'evolversi del trend futuro.
Per quanto concerne il fatturato, il calo si è arrestato sul -5,6% rispetto al medesimo trimestre del 2011. Era da due anni a questa parte che tale variazione non scendeva in territorio negativo.
In flessione è risultata la domanda interna: gli ordini domestici infatti hanno mostrato, sempre a livello tendenziale, un calo simile a quello produttivo: -9,6%. Anche in questo caso le variazioni dall'inizio del 2010 erano sempre state con segno positivo per sette trimestri consecutivi, anche se in progressivo deterioramento.
E' rimasto invece positivo l'andamento degli ordini dall'estero: +3,2%. Anche questo è un valore che lascia intravedere una possibilità di rilancio, soprattutto se abbinato al dato relativo alla quota di fatturato esportata dalle aziende che sorprendentemente è balzata per la prima volta nel secondo trimestre dell'anno al 41%, contro una media che negli ultimi tre anni si è sempre attestata dal 28 al 32%.
Per quanto riguarda l'occupazione, nel campione si è registrato un leggero aumento degli addetti durante il corso del trimestre: +0,4% dal primo aprile a fine giugno. Ciò pare indicare che le imprese intervistate intendono far fronte alle difficoltà cercando a tutti i costi di mantenere gli attuali livelli occupazionali.
L'indagine congiunturale analizza anche dati qualitativi relativi alle previsioni espresse dalle imprese per i successivi tre mesi (luglio-agosto 2012). Le prospettive sulla produzione sono improntate alla stazionarietà per oltre la metà delle imprese; rispetto al trimestre precedente questa quota è però calata di oltre 10 punti, mentre è aumentata leggermente la quota di quelle che prevedono un aumento (dall'8,7% al 14,4%). Tuttavia è aumentata anche la platea di intervistati che dichiara previsioni di calo (dal 26,4% al 33%).
Anche le previsioni sull'occupazione seguono lo stesso trend: aumentano quelli che prevedono un aumento ma anche quelli che prospettano un calo; cala di pari passo la quota di chi prevede stabilità.
Dall'elaborazione dei dati aggregati per settore di attività emergono i seguenti andamenti.
Industria alimentare: dopo i positivi risultati registrati nel 2010 e nella prima metà del 2011, la situazione è andata progressivamente declinando, fino a mostrare nel secondo trimestre 2012 un calo della produzione di -3,6% (rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente). In leggera ripresa il fatturato che registra un +1,8%. Mentre la domanda interna rimane debole con un +1,5%, i dati maggiormente positivi sono quelli che riguardano l'estero: gli ordini esteri balzano a +14,4% mentre la quota di fatturato esportata raggiunge il 14,3%.
Industria tessile e maglieria: nel secondo trimestre 2012 si acuisce il trend negativo registrato già a fine anno, con un calo della produzione del -24,2% e del fatturato del -17,7%, sul quale incidono certamente in maniera grave gli effetti del sisma. Diminuzione a due cifre anche per gli ordini interni che registrano un -25,9%, mentre gli ordini esteri recuperano con un lieve +3,2%.
Industria dell'abbigliamento: è l'export che porta in territorio positivo i risultati di uno dei pochi settori che presenta dati sostanzialmente soddisfacenti; le imprese intervistate hanno riportato un incremento del +7,2% per quanto riguarda la produzione e del +16% per il fatturato. Mentre il mercato domestico soffre con un -3,6% degli ordini interni, quelli esteri balzano a +27,9%.
Settore ceramico: prosegue e, anzi, si aggrava il trend negativo del settore le cui variazioni tendenziali per produzione e fatturato si attestano rispettivamente a -12,8% e -9,3%. Si appesantisce anche la situazione degli ordini interni, che raggiungono un -13,8%; gli ordini esteri sono in flessione con un -4,4%.
Settore biomedicale: il settore che aveva manifestato maggiori capacità di tenuta nel tessuto economico locale ha dovuto cedere agli effetti devastanti del terremoto: i risultati negativi, -23,4% la produzione, -19,3% il fatturato, -17,2% gli ordini interni, -6,8% quelli esteri, danno l'idea dei danni, anche se alcune imprese intervistate, e maggiormente colpite, non sono state in grado di fornire le rilevazioni.
Settore meccanico. L'indagine analizza i diversi comparti che evidenziano, nel trimestre in esame, elementi di sofferenza: per le lavorazioni meccaniche si assiste a una diminuzione del -10,6% della produzione, del -12,4% per il fatturato e un calo del -10,6% per gli ordini interni e del -9% per quelli esteri; per i produttori di macchine e apparecchi meccanici si evidenzia una diminuzione della produzione (-7%) e del fatturato (-5,3%); la flessione degli ordini interni (-9,8%) è in parte compensata dall'aumento di quelli esteri (+5,3%); per il comparto apparecchiature elettriche e elettroniche si registra una diminuzione sia per la produzione sia per il fatturato (-12% e -10,8%); mentre gli ordini interni presentano una riduzione di -14,3% quelli esteri hanno riportato un sensibile incremento (+20,8%).
Settore mezzi di trasporto: segnali di preoccupazione giungono da questo settore: mentre infatti la produzione e il fatturato mostrano aumenti tendenziali rispettivamente del +2,6% e +11,7%, , gli ordinativi, indicatore che anticipa la tendenza futura, mostrano un calo sia del mercato interno (-11,5%) sia di quello estero (-6,2%).
Nel complesso i dati del secondo trimestre 2012 confermano l'aggravarsi dei principali indicatori dell'economia manifatturiera modenese rispetto a quanto registrato nei trimestri precedenti; a un contesto già difficile si sono sommati gli effetti di una calamità naturale che lascerà segni evidenti ancora a lungo, soprattutto per i settori maggiormente concentrati nelle aree colpite.