Lavoro: il difficile incontro tra domanda e offerta

Ricerca del personale, welfare, esigenze dei candidati rispetto ai servizi del territorio tra i temi affrontati nell'ultima indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna

L'indagine congiunturale delle Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna coordinata da Unioncamere regionale ha realizzato, nel corso dell'ultima rilevazione sul terzo trimestre 2024, un focus speciale su occupazione e welfare aziendale nei settori manifattura e commercio al dettaglio.

Per quanto riguarda la provincia di Modena i dati definiscono un quadro in cui risulta ancora rilevante il mismatch sul mercato del lavoro. Le imprese che assumono non sono la maggioranza e ancor meno sono quelle che concedono benefit o iniziative di welfare aziendale.

Nel settore manifatturiero, metà delle imprese intervistate ha dichiarato di aver effettuato ricerche di nuovo personale nell'ultimo anno, nel 35% dei casi per coprire il turnover e solo nel 17% dei casi per la creazione di nuovi posti di lavoro.

Il 53% delle imprese dichiara di aver riscontrato difficoltà di reperimento delle figure ricercate. Seppur preoccupante, la situazione modenese appare meno grave rispetto a quella di tutte le altre province emiliano-romagnole, con una media regionale del 67%.

I motivi principali del mismatch sono la scarsità di candidati disponibili e i lunghi tempi per la ricerca. Le imprese evidenziano anche necessità di ulteriore formazione rispetto a quanto inizialmente pianificato.

Metà delle imprese manifatturiere offre ai dipendenti benefit e welfare aziendale anche se soltanto nell'8% dei casi questi influiscono sulla scelta dei candidati all'assunzione.

In che cosa consistono le iniziative a favore del personale messe in campo dalle aziende manifatturiere modenesi? Il 40% delle imprese intervistate offre buoni pasto o mensa aziendale, il 37% una maggiorazione economica rispetto al contratto nazionale, il 29% elargisce buoni spesa. In una azienda su 5 i dipendenti beneficiano di riduzioni di orario e una su sei garantisce una assicurazione sanitaria. Lo smart working è presente soltanto nel 6% delle imprese e un fondo pensione integrativo nel 4% dei casi.

Nel settore del commercio al dettaglio sono molto inferiori rispetto al manifatturiero le imprese che hanno dichiarato di aver ricercato personale nell'ultimo anno, 26%, contro una media regionale del 30%. Nel commercio modenese le assunzioni avvengono nel 21% dei casi per il turnover e nel 5% per la creazione di nuovi posti di lavoro.

Inoltre, nel commercio le difficoltà di reperimento sono molto più accentuate rispetto alla manifattura e riguardano, a Modena, circa l'82% delle aziende intervistate, contro una media regionale del 70%. Tra i motivi emerge il limitato numero di candidati per il profilo richiesto (52%) ma sono importanti anche i lunghi tempi di ricerca e la necessità di ulteriore formazione.

Guardando ai servizi offerti dal territorio ai lavoratori, negli esercizi commerciali la necessità di adeguati servizi di trasporto è una problematica molto più sentita (20%) rispetto al settore manifatturiero (4%), ma anche la disponibilità e il costo degli alloggi sono fattori menzionati dai candidati (5% nel commercio, 6% nella manifattura).

Le imprese commerciali modenesi che offrono benefit o welfare sono meno rispetto alle manifatturiere (39%) e le iniziative riguardano in metà dei casi la maggiorazione di stipendio; un terzo offre buoni pasto, un quinto buoni spesa. Nel 16% dei casi è presente una assicurazione sanitaria, nel 10% lo smart working.

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pubblicato il 12/12/2024 ultima modifica 12/12/2024