Industria manifatturiera modenese: la crescita rallenta
E' questo, in estrema sintesi, il quadro emerso nel quarto trimestre del 2011 dalle elaborazioni dei dati dell'indagine congiunturale svolta dalla Camera di Commercio di Modena, con la collaborazione di Cna e Confindustria, che rileva lo stato di salute di un campione statisticamente rappresentativo della popolazione delle imprese manifatturiere con 6 e più addetti.
Ancora fino a pochi mesi fa questo rallentamento, per quanto atteso, non forniva eccessivi elementi di preoccupazione. Oggi, però, deve fare i conti con una dinamica degli ordini in netto peggioramento non solo sul fronte interno, ma anche su quello internazionale.
A consuntivo il bilancio 2011 dell'industria manifatturiera modenese si è chiuso positivamente. Rispetto al 2010, la produzione ha registrato volumi in aumento del +7,2%, mentre il fatturato si è movimentato di un +8,6%. I dati medi registrati sull'intero anno, però, al loro interno nascondono un quadro evolutivo in sensibile rallentamento che, per quanto non ancora entrato in una fase recessiva, consegna al 2012 un'eredità tutt'altro che rassicurante. La produzione, dopo una variazione tendenziale del +5,1% nel terzo trimestre, è rallentata al +2,3% nel quarto. Anche il fatturato ha mostrato un +7,2% nel terzo trimestre e un +3,6% nel quarto.
Inoltre, il rallentamento mostrato dagli indici anticipatori del ciclo sembra suggerire che l'attuale fase di difficoltà non sia destinata a concludersi: gli ordini, infatti, hanno arrestato la loro corsa posizionandosi su aumenti che si sono rivelati molto più modesti rispetto al passato, e che, soprattutto, hanno iniziato a flettere nella loro evoluzione congiunturale.
Il risultato netto di queste tendenze è che per quasi un terzo delle imprese intervistate i prossimi mesi saranno contrassegnati da una diminuzione dei quantitativi prodotti, mentre solo il 14,5% si attende un aumento.
A livello settoriale, il ruolo esercitato dal commercio estero, in questa particolare fase del ciclo economico, si è riflesso in una crescita concentrata prevalentemente tra i settori maggiormente export-led. Tra questi, hanno ritrovato un ruolo guida molti comparti dell'industria meccanica che rappresentano un fiore all'occhiello dell'economia locale. Poco sostenuta, invece, si è mostrata l'attività dei settori più legati alla domanda interna, come l'alimentare e il tessile abbigliamento, mentre ancor più complessa è apparsa la situazione del settore ceramico, penalizzato non solo dalla perdurante stagnazione dei consumi di piastrelle in Italia, ma anche dal rallentamento della domanda estera.
Nel complesso questi dati, per quanto poco incoraggianti, presentano un quadro ancora di relativa tenuta dell'economia provinciale, almeno rispetto alle attese, che erano invece orientate verso l'avvio di una fase recessiva già a partire dal quarto trimestre.
A trainare la crescita sono state soprattutto le esportazioni. I buoni dati registrati fino a settembre dello scorso anno non permettono però di sentirsi al sicuro in quanto il rallentamento congiunturale che si registra nel commercio internazionale inizia a ripercuotersi anche sulle esportazioni dell'industria locale.
Fin qui ce n'è abbastanza per ricavare un giudizio positivo su come si sta muovendo l'economia modenese. Ma il quadro tracciato non deve trarre in inganno. Modena è pur sempre una provincia italiana e la performance della sua economia permane comunque assoggettata a quegli stessi vincoli rappresentati dal contesto economico nazionale e dalle restrizioni al credito operate dal sistema finanziario, i quali, congiuntamente, stanno imbrigliando il potenziale di crescita dell'intera industria italiana. Inoltre, avanzano anche in provincia gli effetti della globalizzazione, la rete della subfornitura si estende all'estero mentre i conto terzisti semplici fanno sempre più fatica a restare competitivi.
Industria manifatturiera modenese: la crescita rallenta - Tabelle dati