In crescita edilizia e terziario ma soffre il commercio al minuto. Segnali contrastanti dalla manifattura.
Un primo semestre in chiaroscuro per l'economia della provincia di Modena. Difficoltà si riscontrano nel settore manifatturiero trascinato al ribasso dalla maglieria e da alcuni comparti del metalmeccanico. Segnali positivi si registrano invece nel settore delle costruzioni edili, dove tutti i principali indicatori, tra cui produzione, fatturato e ordinativi, appaiono in crescita. Favorevole l'andamento del terziario, dove si riscontra una generalizzata espansione dell'attività, fatta eccezione per il commercio al dettaglio, che mostra una contrazione.
Questi in sintesi gli esiti della nuova indagine congiunturale sull'andamento dell'economia della provincia di Modena, realizzata dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio in collaborazione con le associazioni imprenditoriali Confindustria Emilia, CNA Modena, Legacoop Estense, Ascom Confcommercio e FAM Modena.
L'indagine, già condotta da molti anni sul settore manifatturiero, è stata allargata all'edilizia e al terziario, con un incremento delle imprese in campione al fine di garantire maggiore significatività dei dati raccolti e una più ampia copertura settoriale.
Agli imprenditori intervistati è stato chiesto di compilare un questionario online con periodicità semestrale, fornendo dati consuntivi come produzione, fatturato, ordini, occupazione e indicazioni previsionali a breve termine.
Congiuntura del settore manifatturiero
Le imprese manifatturiere della provincia di Modena hanno evidenziato nel primo semestre 2019 un calo della produzione stimato sul -4,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Anche il fatturato ha mostrato una flessione tendenziale seppur meno marcata: -2,3%.
Le imprese esportatrici hanno dichiarato un trend positivo per il fatturato estero, +3,2%, mentre quello interno rimane al palo, -0,8%. La quota percentuale di fatturato realizzata sui mercati esteri è del 46,6%.
La raccolta ordini presenta nel complesso un calo tendenziale del -3,6%, mentre l'occupazione è in lieve aumento (+0,6%). Il tempo di incasso medio delle fatture attive si attesta sui tre mesi.
Le prospettive riguardanti l'andamento della produzione nella seconda parte dell'anno sono di stabilità per il 56% delle imprese, di aumento per il 21%, di flessione per il 23%.
Quelle per il fatturato e gli ordini ricalcano sostanzialmente queste quote percentuali.
Tra le novità dell'indagine, le previsioni sugli investimenti, che sono stabili per il 67% delle imprese, in aumento per il 20% e in calo per il 13%.
Uno sguardo ai principali settori di attività evidenzia una congiuntura favorevole per l'alimentare che presenta produzione, fatturato e ordini in aumento. Unica nota negativa è la flessione dei mercati internazionali.
Il settore maglieria presenta una situazione negativa con tutti gli indicatori in flessione mentre per quanto riguarda le confezioni di abbigliamento si registrano incrementi di produzione e fatturato, ordinativi stabili anche se gli addetti sono in diminuzione.
Il settore ceramico mostra una flessione della produzione mentre fatturato e ordini si sono incrementati. Il settore biomedicale evidenzia un consistente incremento di produzione ed anche fatturato e ordini sono in crescita.
Il settore metalmeccanico è disaggregato in comparti: quello che presenta l'andamento più brillante con incrementi a due cifre per produzione, fatturato e ordinativi comprende i produttori di macchine e apparecchiature elettriche e elettroniche.
In negativo invece sono risultati i comparti delle lavorazioni meccaniche di base e dei mezzi di trasporto. Sfavorevole anche la congiuntura per i produttori di macchine e apparecchi meccanici i quali hanno indicato flessioni nella produzione e nella raccolta ordini e un fatturato stazionario sui livelli dello scorso anno.
Congiuntura del settore edile
I dati congiunturali sulle costruzioni edili dipingono un settore in ripresa dopo anni di crisi profonda: +5,4% è la variazione della produzione nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, ed ancora migliore è la variazione tendenziale del fatturato: +9,3%. Anche gli ordini, indicatore previsivo, risultano in aumento del +3%. Le imprese stanno inoltre ingrandendo l'organico: l'occupazione nei primi sei mesi dell'anno è incrementata del +5,2%.
Le previsioni degli intervistati convergono su una prosecuzione della attuale tendenza al rialzo del fatturato e degli ordini anche nei prossimi mesi.
Congiuntura del settore terziario
Il terziario nel suo complesso ha riportato nel semestre un trend positivo, con una variazione tendenziale del fatturato che si attesta sul +4,8%. Le giacenze di magazzino sono leggermente aumentate (+1,6%), e l'utile netto presenta una variazione del +2,8%. Per quanto concerne l'occupazione, la variazione degli addetti da inizio anno a fine giugno risulta del +7,7% mentre il costo del lavoro è incrementato del +11,2%.
Al suo interno i diversi comparti presentano tuttavia andamenti differenziati: il fatturato è risultato in aumento nel commercio all'ingrosso (+7,5%), nei servizi alle imprese (+8,8%), nei servizi alle persone (+9,5%). Nel comparto alloggio, ristorazione e altri servizi turistici l'incremento di fatturato è fermo all'1%, mentre in sofferenza appare il commercio al dettaglio che riporta un calo di vendite pari al -2,6%.
Circa le previsioni a breve sul fatturato, il 54% degli intervistati ha indicato stazionarietà, il 31% un ulteriore incremento e il 15% una diminuzione.
Movimentazione del registro imprese
Il numero di imprese registrate in provincia di Modena, che ammonta a 73 mila, è rimasto pressoché invariato nel primo semestre 2019 (-0,04% il tasso di sviluppo). Nel periodo si registrano 2.525 iscrizioni, numero in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2018 (-0,3%) e 2.552 cessazioni non d'ufficio, che risultano invece in crescita del +1,1%.
Le imprese attive ammontano a 64.985 al 30 giugno 2019. Rispetto alla stessa data del 2018 si registra una variazione leggermente negativa pari al -0,4%. L'andamento per forma giuridica vede ormai da parecchi anni una tendenza al rafforzamento della struttura imprenditoriale con un incremento delle società di capitali (+3,3%), mentre calano sensibilmente le società di persone (-3,0%) e in misura minore le ditte individuali e le altre forme (entrambe -1,3%).
Anche il confronto tendenziale delle imprese attive per macrosettore ricalca l'andamento dei semestri precedenti: sono in calo le attività agricole (-1,8%), le industrie manifatturiere (-1,3%) e le costruzioni (-0,4%), mentre sono pressoché stabili i servizi (+0,1%).
Esaminando il settore manifatturiero emergono alcuni segnali positivi: aumentano le imprese della "manutenzione e riparazione" (+3,9%), della "fabbricazione di carta e prodotti di carta" (+2,6%) e della "fabbricazione di articoli in gomma e plastica" (+1,6%). Sensibilmente in calo l'industria del legno (-6,1%), inoltre sono in diminuzione le imprese delle produzioni caratteristiche del territorio: la ceramica segna un -3,0%, il tessile abbigliamento -2,3%, alimentare e metalmeccanico entrambi -1,3%. Nei servizi, nonostante il saldo di imprese sia pressoché nullo, risultano negativi solamente due settori che però hanno un peso rilevante: il commercio (-2,0%) e il "trasporto e magazzinaggio" (-1,7%).
Sono fiorenti invece soprattutto i servizi alle persone, con la sanità e assistenza sociale che guadagna il 5,7% di imprese e l'istruzione (+4,5%). Molto positivi anche i servizi di noleggio e supporto alle imprese (+3,3%).
Allegati
Slide presentazione di Guido Caselli, Direttore Centro Studi e Statistica Unioncamere Emilia-Romagna
Conferenza stampa