Emilia-Romagna: industria in frenata ma tiene l'occupazione
In Emilia-Romagna è in corso un sensibile processo di concentrazione industriale, tiene l'occupazione, si rafforzano le strutture societarie delle imprese. Bene le esportazioni dei settori che trainano l'export regionale, ma gli altri, anche se con andamenti mediamente migliori della media nazionale, non hanno recuperato l'inflazione. Le difficoltà legate agli scenari internazionali si riflettono sul rallentamento degli ordini anche dall'estero.
Credito alle imprese in calo in misura minore rispetto al dato nazionale. I prestiti all'industria hanno tenuto meglio che nel resto d'Italia. Stabili i depositi. Resta elevato il grado di liquidità delle imprese regionali, indice del significativo rafforzamento della situazione finanziaria conseguito nel tempo.
Buona capacità di tenuta dell'industria. Previsioni positive soprattutto delle aziende di medio-grandi dimensioni. E' necessario creare condizioni favorevoli agli investimenti delle imprese, vera forza motrice della crescita economica. Oggi le decisioni di investimento sono frenate dai tassi di interesse ancora elevati e dall'attesa delle agevolazioni di Industria 5.0.
Sono questi i principali trend emersi dall'indagine congiunturale relativa all'anno 2023 sull'industria manifatturiera regionale, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
Con la primavera del 2023 si è avviata una fase di rallentamento dell'attività dell'industria regionale che ha portato a chiudere l'anno con una leggera flessione della produzione (-0,5% nel 2023 rispetto al 2022), che ha fatto seguito agli eccezionali aumenti registrati nei precedenti due anni di ripresa post pandemia.
Le imprese minori hanno subito un calo dell'attività (-2,4%) superiore a quello medio regionale ed anche la produzione delle piccole-medie imprese è diminuita dell'1,5%. Al contrario, le imprese medio-grandi hanno mostrato maggiore resilienza (+0,8%).
A fronte di un aumento tendenziale dei prezzi industriali del manifatturiero che è stato pari al +1,8%, il fatturato complessivo ha registrato solo un lieve incremento (+0,4%).
Il fatturato estero ha avuto una dinamica positiva leggermente più solida ed ha chiuso l'anno con un +1,1% che ha trainato il risultato complessivo. Considerando però che i prezzi industriali dei beni destinati all'esportazione del manifatturiero hanno avuto un aumento tendenziale dell'1,9%, si può supporre che lo scorso anno anche le vendite sui mercati esteri della manifattura regionale si siano leggermente ridotte in termini reali.
Secondo gli ultimi dati Istat, l'occupazione dell'industria dell'Emilia-Romagna ha chiuso il 2023 con un nuovo incremento rispetto all'anno precedente (+2%, +10.800 unità) salendo a quota 553 mila. L'andamento è in linea con quello dell'occupazione dell'industria nazionale (+2%). Nello stesso periodo l'occupazione complessiva in regione è aumentata in misura più contenuta (+1,1%, +21.900 unità).
Le prospettive non sono in positivo per l'avvio del 2024: il processo di acquisizione degli ordini nel complesso ha avuto un rallentamento (-1,4%) ed anche nei mercati esteri gli ordini raccolti hanno subito un arretramento (-1,2%).