Congiuntura economica in Emilia-Romagna
I numeri che descrivono l'andamento dell'economia dell'Emilia-Romagna nel 2022 sono ancora positivi, ma con un sensibile rallentamento nella seconda parte dell'anno e in particolare nell'ultimo trimestre. L'anno di uscita dalla pandemia è stato quello dell'avvio del conflitto in Ucraina, degli effetti negativi a cascata e delle diverse criticità collegate: dalle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e i conseguenti aumenti dei prezzi, ai costi dell'energia, all'adozione di politiche monetarie restrittive a livello mondiale per frenare l'inflazione.
È proprio il fattore inflazione la costante negativa del 2022 (in cui in media è stata dell'8,4 per cento in Emilia-Romagna) che apre uno scenario pieno di incognite e prelude a una frenata nel 2023.
I dati dell'indagine congiunturale relativa al quarto trimestre 2022 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo dimostrano che, grazie alla crescita della prima metà dell'anno, il 2022 è stato ancora positivo nei numeri, a cominciare dalla produzione, che registra un aumento del 5,8%.
La pressione inflazionistica ha condotto a un incremento più sostenuto del fatturato (+9 per cento), con una dinamica superiore per il mercato interno e solo lievemente inferiore su quelli esteri (+8,7 per cento). Il progressivo rallentamento dell'attività industriale ha limitato l'andamento degli ordini (+6% per cento), sostenuto in maggior misura componente estera (+6,2 per cento).
In Emilia-Romagna, secondo l'analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, il mercato del credito sul finire del 2022 è stato interessato da un moderato irrigidimento delle condizioni di offerta coerente con la svolta restrittiva della politica monetaria e con l'aumento dei rischi percepiti. Dopo che nei mesi estivi si era registrata una rapida ripresa dei prestiti bancari alle imprese, nel quarto trimestre il trend ha segnato un rallentamento, che in Emilia-Romagna è risultato moderato. Infatti, in regione il ritmo dei prestiti alle imprese resta in crescita, dell'1,5% anno su anno a dicembre 2022 dopo il picco del 3,9% ad agosto, con una performance migliore rispetto al dato italiano che, all'opposto, ha fatto segnare un calo dell'1,5% (i dati qui commentati sono riferiti ai prestiti escluse le sofferenze).
L'indagine semestrale di Confindustria Emilia-Romagna evidenzia un clima di fiducia positivo, in miglioramento rispetto all'anno scorso, nonostante un contesto generale che continua ad essere incerto e instabile.
Nel 2023 il PIL reale è stimato in crescita dello 0,5%, con un forte ridimensionamento rispetto all'anno scorso, per il quale si stima un aumento del 4,0%. Il recupero di fiducia e le buone prospettive attese dalle imprese dovranno fare i conti con i crescenti costi del credito e l'incertezza dei prezzi energetici, che potrebbero condizionare le decisioni di investimento.
Secondo l'indagine realizzata dal sistema regionale Confindustria, nel primo semestre la produzione è attesa in crescita dal 35% degli imprenditori, con un saldo ottimisti/pessimisti che arriva a 23 punti, molto migliore rispetto ai 13 di metà 2022. Il 36% delle imprese prevede ordini totali in aumento, con un saldo ottimisti/pessimisti a 21,4 punti, in netto miglioramento rispetto ai 4,8 registrati un anno fa. Gli ordini esteri sono attesi in crescita dal 30% degli intervistati: il saldo ottimisti/pessimisti è pari a 20 punti, mentre un anno fa era nullo. Poco meno di un'azienda su tre si attende un aumento dell'occupazione nel semestre in corso.
Questione energetica, transizione digitale, capitale umano e transizione sostenibile, a partire dall'emergenza idrica, sono le sfide su cui concentrare interventi ed investimenti.
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Congiuntura Industriale dell'Emilia-Romagna nel 4° trimestre 2022