Ancora negativo l'andamento del commercio a Modena
Dall'indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna su un campione di imprese operanti nel commercio al dettaglio risulta la prosecuzione delle difficoltà già rilevate nel primo trimestre del 2017: la maggioranza delle imprese modenesi (53%) infatti dichiara una diminuzione delle vendite rispetto al primo trimestre 2017, il 27% dichiara stabilità, mentre solamente il 20% riferisce un incremento delle vendite. A livello regionale i risultati sono migliori: solamente il 35% delle imprese manifesta una diminuzione nelle vendite, il 36% dichiara stabilità e il 29% è in aumento.
Stesso andamento per la variazione tendenziale, cioè rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno: a Modena il 61% dichiara una diminuzione, il 25% stabilità e solamente il 14% un aumento delle vendite, mentre la variazione percentuale delle vendite è pari a -2,4%. Nonostante ciò le scorte in magazzino rimangono stabili (per l'84% del campione). In Emilia-Romagna la flessione delle vendite è meno pesante (-0,9%), inoltre le imprese che confermano un aumento di fatturato nella media regionale salgono al 29% e quelle che indicano diminuzione si fermano al 40%.
Più nel dettaglio, in regione calano quasi nella stessa misura sia il commercio alimentare che quello non alimentare (-1,3% e -1,2% rispettivamente), inoltre all'interno del commercio non alimentare l'andamento peggiore è per gli "altri prodotti non alimentari" (-1,3%) e l'abbigliamento ed accessori (-1,2%), mentre vanno meglio i prodotti per la casa (-0,8%).
Sempre a livello regionale, anche in questo trimestre regge solamente la grande distribuzione per variazione tendenziale di vendite (+0,2%), mentre perdono fatturato sia la media distribuzione (-1,4%) ma ancor di più la piccola distribuzione (-1,8%).
Tornando alle imprese modenesi, esse risultano più ottimiste nelle previsioni per il prossimo trimestre, forse anche grazie ai saldi; infatti solamente il 14% delle imprese ipotizza un calo delle vendite, il 47% stabilità e ben il 39% un incremento. Nonostante ciò il 58% del campione prevede rimarranno stabili gli ordinativi ai fornitori, mentre il 25% prevede un aumento.
Infine emerge che ampliando l'arco temporale delle previsioni i commercianti si mostrano più fiduciosi: risulta infatti che il 56% delle imprese dichiara uno sviluppo positivo della propria attività nel prossimo anno, il 41% prospetta stabilità e solamente il 3% pensa ad una diminuzione o addirittura a un ritiro dal mercato.